Caporalato addio,
ispezioni in 27 campi del Casertano

Caporalato addio, ispezioni in 27 campi
Caporalato addio, ​ispezioni in 27 campi
di Marilù Musto
Martedì 21 Agosto 2018, 16:20 - Ultimo agg. 17:01
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«Caporalato addio». È il titolo che potrebbe essere dato all'operazione dei carabinieri del Nil e delle compagnie carabinieri di Casal di Principe e Mondragone che, insieme ai tecnici dell'ispettorato del Lavoro, hanno eseguito 27 ispezioni  sui campi, dove sono stati trovati al lavoro 97 braccianti. Di questi, 71 sono risultati lavoratori in “nero” e 12 sono invece i clandestini (73% della forza lavoro controllata). Sono 11 i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale adottati e sono state contestate 28 violazioni prevenzionistiche; denunciati  11 datori di lavoro. Sono 4, invece, i presunti caporali denunciati per aver impiegato clandestini privi di permesso di soggiorno. Sono state contestate sanzioni  amministrative e penali ammontanti a 650.000,00 euro, circa.

Durante il periodo estivo – prevalentemente da giugno a settembre -  i carabinieri del nil e l’Ispettorato Territoriale dei Lavoro di Caserta pianificano una serie di attività a contrasto del “caporalato”.

Il fenomeno è monitorato dalla Prefettura con la quale l’Arma e l’Ispettorato del Lavoro si muovono in sintonia.
Caserta e la sua provincia non hanno paragoni con quanto avviene nel foggiano,  dove frequenti sono gli episodi di sfruttamento vero e proprio dei lavoratori. 

Il contesto locale è caratterizzato da un largo uso dell’intermediazione illecita di manodopera che si punisce con una semplice sanzione amministrativa.

Questa attività è gestita prevalentemente da bulgari, la maggior parte dei quali è residente a Mondragone. Questa comunità – dopo quella italiana -  è quella più numerosa presente sul territorio e rappresenta circa il 22% della popolazione, a seguire quella ucraina con il 15% e quella rumena 12%.

Il  riscontro è confermato dalle ispezioni dove i cittadini di queste tre comunità sono prevalentemente impegnate in agricoltura.

Del tutto scomparsa – se non ai minimi termini - la manodopera extracomunitaria di origine africana che si sposta nel foggiano.
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