Caporalato, Camusso apre la tre giorni dedicata a Jarry Masslo

Susanna Camusso
Susanna Camusso
di T​ina Cioffo
Mercoledì 12 Ottobre 2016, 08:42
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Dal ricordo di Jerry Essan Masslo alla denuncia dei nuovi casi di caporalato passando per la memoria di don Peppe Diana e con lui di tutte le vittime innocenti della camorra. Tematiche che si intrecciano fino a saldarsi in unico corpo di testimonianza. Da oggi per tre giorni se ne parlerà a lungo in occasione della visita di Susanna Camusso, in provincia di Caserta per il premio dedicato a Jerry Masslo, bracciante agricolo che fu ucciso il 25 agosto del 1989 a Villa Literno, in via Gallinelle. 
Da allora sono trascorsi 27 anni ma la situazione di sfruttamento non è migliorata. «Nel Casertano alle cinque del mattino alla rotonda di Villa Literno e a Mondragone c’è ancora il mercato delle braccia lavoro. Rumeni, bulgari, africani che aspettano di essere portati nei campi, senza sapere dove andranno e per quante ore lavoreranno», dice Giuseppe Carotenuto, segretario Flai Cgil Campania. Per 10 ore di lavoro sono pagati 18 o 20 euro. In Italia ci sono 430mila casi di caporalato in agricoltura e di questi 100mila vivono in condizioni particolarmente vulnerabili, al punto da essere definiti gli «invisibili». «Nella sola provincia di Caserta si conterebbero seimila lavoratori. Per ogni lavoratore contrattualizzato ce ne è un altro a nero», spiega Pasquale Campanile, segretario generale Flai Cgil Caserta. «A Mondragone - aggiunge - su 1100 sotto contratto altri mille sono sfruttati. Stesso discorso a Villa Literno. E a fianco al lavoro nero c’è il lavoro grigio, cioè un contratto di pochi giorni solo per giustificare l’assunzione in caso di controllo».
Spesso, dopo una giornata di lavoro vengono malmenati e mandati via. Il premio Masslo istituito nel 2010, organizzato ogni due anni, aiuta a illuminare le zone d’ombra. Su come accogliere i primi migranti che alla fine degli anni 80 arrivavano a Casal di Principe, don Peppe Diana previde l’apertura di un centro di accoglienza nella parrocchia San Nicola di Bari, dove poi venne ucciso dalla camorra il 19 marzo del 1994. Ed è questo l’anello di una lunga catena di impegno civile che oggi pomeriggio porterà la Camusso prima dalla madre del sacerdote e alle 19 a Casa don Diana, bene confiscato gestito dal Comitato don Diana per incontrare i familiari delle vittime innocenti, visitare la mostra «Non- Invano» a loro dedicata, e parlare di economia sociale con cooperatori ed associazioni del terzo settore. La tre giorni parte da Mondragone, per un incontro in piazza (ore 15,30) con i lavoratori e tra gli altri Ivana Galli, segretaria Generale Flai Cgil nazionale, Valentina Vasylionova, vice presidente Fnsz Sindacato bulgaro agricoltura, Emilia Spurcaciu, Inca Romania. Domani mattina dopo aver reso omaggio alla tomba di Jerry Masslo a Villa Literno la delegazione si sposterà a Napoli e venerdì per le conclusioni di nuovo nel Liternese.
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