Capua il Luogo della lingua Festival,
otto giornate tra spettacolo e cultura

Capua il Luogo della lingua Festival, otto giornate tra spettacolo e cultura
di Mariamichela Formisano
Sabato 4 Giugno 2022, 12:49 - Ultimo agg. 12:50
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CAPUA - Tantissimi studenti coinvolti con un concorso di video spot sulla città, cinque location storiche, oltre cinquanta ospiti tra scrittori, giornalisti, autori, docenti universitari, artisti, rappresentanti del terzo settore, esponenti illustri del mondo della cultura e dello spettacolo e una esperienza pluriennale che ha consentito di raggiungere quest’anno la 17esima edizione. 

Sono i numeri di Capua il Luogo della Lingua Festival, l’evento che ha celebrato la scrittura, la letteratura e soprattutto la lingua in tutte le sue forme e declinazioni. 

E’ proprio a Capua che nel 960 d.C. si ha il primo documento scritto del volgare italiano: il Placito Capuano. Dalla celebrazione di questo atto storico ha mosso i primi passi nel 2005 il Festival - promosso dall’associazione Architempo con la direzione artistica di Giuseppe Bellone - con l’intento di valorizzare il patrimonio linguistico e culturale di questa terra. 

Tra gli ospiti dell'edizione che quest'anno ha rialzato il sipario dopo due anni di stop imposto dalla pandemia, l’attrice Maria Grazia Cucinotta, gli scrittori Maurizio De Giovanni, Elisa Ruotolo, Lorenzo Marone, Carmen Gallo, Laura Marzi, Alessio Forgione, Titti Marrone, Antimo Cesaro,  la portavoce di Emergency e moglie del compianto Gino Strada, Simonetta Gola, l’inviato Rai Giammarco Sicuro, la Piccola Orchestra Feelix, il musicista Luca Rossi, tutti gli autori del laboratorio di scrittura autobiografica ‘Raccontarsi’ di Marilena Lucente. 

Il Premio Placito Capuano - assegnato ad una personalità del mondo culturale che, attraverso il suo lavoro, in vari modi e con vari linguaggi e declinazioni, fornisce un contributo importante alla diffusione della lettura in Italia – è stato conferito quest’anno a Domenico Proietti, professore di Linguistica italiana presso il Dipartimento di Lettere e Beni culturali dell’Università degli studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ e autore del libro ‘Kelle Terre.

Lingua, storia e toponomastica nei giudicati campani del X secolo’. Hanno ricevuto il Premio negli anni scorsi Dacia Maraini, Matteo Garrone, Marco D’Amore, Maurizio De Giovanni, Lorenzo Marone, Saverio Costanzo, Roberto Vecchioni.

"Cultura, letteratura, teatro, cinema, musica e gastronomia – ha commentato il direttore artistico Giuseppe Bellone – si fondono nei luoghi più suggestivi della città per dare vita ad un unico grande spettacolo dal vivo, espressione di una poliedricità che appartiene al linguaggio, anzi ai linguaggi, che non poteva non essere celebrata a Capua, uno dei luoghi simbolo del patrimonio che prima di ogni altro ci rappresenta e ci unisce, ossia la lingua italiana. E dopo due anni difficili, il festival è tornato alla sua tradizionale formula, quella dell'osmosi tra il pubblico, gli artisti, e luoghi dell'arte, restituendo alla città il ruolo di capoluogo culturale della provincia di Caserta che la storia le ha consegnato".

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