Capua, inaugurato l'elmo di Casanova con Cesaro e Sgarbi

Capua, inaugurato l'elmo di Casanova con Cesaro e Sgarbi
di Lidia Luberto
Sabato 28 Maggio 2016, 08:48
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CASERTA - Un modello da seguire, Capua città virtuosa, che parte dal passato ma guarda al futuro attraverso grandi progetti e concrete realizzazioni. Così il sottosegretario ai beni culturali Antimo Cesaro, ha commentato l’impresa della realizzazione dell’Elmo di bronzo, ideato dall’artista capuano Arturo Casanova, inaugurato ieri sera da Vittorio Sgarbi, il critico che l’aveva voluto alla Biennale di Venezia del 2011. La grande scultura funzionale si è mostrata in tutta la sua monumentale bellezza al folto pubblico che ha affollato piazza Umberto I, dove l’opera è stata posizionata, «casa pensante», luogo dell’accoglienza. La struttura, dedicata al condottiero capuano Ettore Fieramosca, alta nove metri per sei e un peso di 15 tonnellate, sarà una finestra sul mondo ma soprattutto icona del territorio.

«Anticipando quello che è il codice degli appalti, l’amministrazione comunale di Capua ha immaginato che si potesse arrivare alla riqualificazione urbana attraverso un projet financing (la procedura grazie alla quale gli imprenditori Antonio e Nicola Piccolo hanno realizzato il progetto, ndr), che guardasse non solo alla convenienza ma anche alla qualità. E non solo, la lungimiranza si è vista – ha aggiunto Cesaro - anche nella scelta della collaborazione pubblico-privato, diventata un punto di forza nella visione della gestione dei Beni culturali del Mibact. È proprio l’asse pubblico-privato la declinazione del nuovo corso, una sorta di sussidiarietà orizzontale capace, come in questo caso, di realizzare ciò che sembrava destinato ad essere solo un sogno da visionari». Invece l’Elmo (il cui progetto esecutivo è stato firmato da Giovanni Palmiero dello Studio Segmento A di Caserta) c’è, monumento funzionale nel nuovo contesto architettonico Cosmo16, spazio polifunzionale al servizio della città.

«Una collocazione ideale – ha sottolineato Vittorio Sgarbi – perché è l’espressione dell’arte e dell’eccellenza in difesa del territorio, un’opera che non si è dispersa, ma è come se dal mondo di Fieramosca fosse arrivata fino ad oggi». Un presente di cui è particolarmente orgoglioso il sindaco Carmine Antropoli. «È un evento che chiude in grande un percorso con il quale abbiamo arricchito il già prestigioso patrimonio artistico capuano». La straordinarietà dell’evento è stata sottolineata anche dall’assessore alla cultura di Capua, Jolanda Capriglione. «È un fatto unico come è unico in Italia un monumento così concepito», ha detto, sottolineando che a Capua quasi tutte le piazze, ospitano opere di arte contemporanea. Ieri a festeggiare il grande Elmo, c’era davvero tutto il territorio, con le sue eccellenze culturali, tecnologiche e artistiche. Dall’università, «che – ha detto il rettore Giuseppe Paolisso – non può mancare quando sul territorio si fa cultura», al Cira, con il presidente Luigi Carrino, che ha sostenuto che «il Centro ricerche ha nel suo Dna la funzione di esaltare i talenti, in qualunque campo si esprimano, da quello tecnologico a quello artistico», alla Reggia, con il suo direttore, Mauro Felicori che ha affermato che «la Reggia ha bisogno di raccontare il territorio anche attraverso opere come queste che ne diventeranno un’icona».
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