Carcere, agente ucciso dal Covid
ma rientra l'allarme cluster

Carcere, agente ucciso dal Covid ma rientra l'allarme cluster
di Mary Liguori
Martedì 9 Febbraio 2021, 08:31 - Ultimo agg. 19:08
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Un infermiere e un operatore sanitario sono gli unici risultati posivitivi al covid dalla batteria di tamponi a tappeto eseguita nel penitenziario di Carinola dopo la scoperta di un focolaio di 17 casi emerso la settimana scorsa. La notizia dei due nuovi contagi è giunta nelle stesse ore in cui si è appreso del decesso di uno degli agenti di polizia penitenziaria risultati positivi al covid ai primi del mese. Non ce l'ha fatta Antonio Maiello, il poliziotto di Cellole in servizio a Carinola risultato positivo al covid alcune settimane fa. Dopo giorni di ricovero in terapia intensiva, il poliziotto ieri è deceduto. Lascia la moglie e due figli. Non era in servizio dal 23 gennaio e la struttura ha comunicato all'Asl la sua positività il 1 febbraio. È partita, in quel momento, sotto la direzione del dipartimento di sanità penitenziaria diretta da Giuseppe Nese, una campagna di screening a tappeto su tutta la popolazione penitenziaria - i detenuti ospiti a Carinola sono 344 su una capienza di 500 - e sugli agenti in servizio che è andata a sommarsi alla sorveglianza di routine che avviene ogni 25 giorni. I risultati, come detto, sono incoraggianti: sono oggi 18 i casi di positività, un numero circoscritto frutto delle circostanze in cui sarebbe avvenuto il contagio. Il cluster si sarebbe infatti sviluppato al di fuori della struttura carceraria, in quanto gli agenti risultati positivi si frequentano anche al quando non sono in servizio. Da quanto si è appreso, a ogni modo, sono tutti asintomatici o presentano sintomi lievi. Lo stesso vale per l'unico detenuto risultato positivo e attualmente in isolamento. È evidente che la macchina di controllo, a Carinola come nelle altre carceri campane, sta funzionare. D'altronde non si è registrato un aumento dei casi nelle carceri casertane neanche dopo la ripresa dei colloqui in presenza che si svolgono con stringenti misure di distanziamento. Un ruolo fondamentale per contenere il contagio anche nei penitenziari più affollati avrebbe poi svolto il tracciamento che in carcere risulta ovviamente più semplice vista l'esiguità di occasioni di interscambio e al ristretto numero di persone coinvolte. In queste condizioni è chiaramente più facile spegnere rapidamente un eventuale cluster.

La morte dell'agente Maiello resta però un dramma che non lascia indifferenti le istituzioni.

Il magistrato di sorveglianza Marco Puglia ha espresso «A nome dell'ufficio di sorveglianza Santa Maria Capua Vetere l'enorme dispiacere per il decesso e vicinanza ai familiari dell'agente» e ha poi lanciato un messaggio volto a «tranquillizzare la popolazione detenuti e i familiari rispetto a un cluster che si è rivelato contenuto». «Non stiamo registrando un aumento dei casi - ha concluso Puglia - e siamo in quotidiano contatto con la direzione».

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Il 6 febbraio, l'ultimo report sull'impatto del virus nelle carceri della regione è stato divulgato dal garante dei detenuti campani, Samuele Ciambriello: i detenuti contagiati sono 24 di cui 20 ospiti Secondigliano, tre a Poggioreale e uno a Carinola. Sono invece 58 i positivi al virus tra gli agenti di polizia penitenziaria e gli operatori sanitari. Ciambriello, però, invita ad andare oltre i dati. «Dietro ogni numero c'è una persona, una storia - commenta - Il carcere è tutt'altro che un luogo immune al virus, come invece dichiarato dalla politica e da improvvidi operatori della giustizia. Quattro detenuti morti per covid in Campania, un secondo agente di polizia penitenziaria, un medico penitenziario, un migliaio di contagiati tra agenti e detenuti dall'inizio della pandemia. È forse necessario attendere una quantità più elevata di morti e contagiati per affrontare la questione in termini di prevenzione, cura e vaccini? Anche le conseguenze sanitarie e psicologiche del contagio vanno affrontate, così come una indennità di rischio per gli operatori penitenziari e sanitari. Esprimo vicinanza e cordoglio alla famiglia dell'agente di Carinola morto per Covid». Intanto l'Uspp chiede «un'accelerazione del piano operativo vaccinale che prevede, nella fase 3, la somministrazione agli agenti. In seguito alle rassicurazioni del commissario Arcuri sulla priorità della somministrazione dei vaccini al personale che lavora nelle carceri, chiediamo alla Regione Campania di avviare con urgenza la somministrazione dei vaccini innanzitutto al personale di polizia penitenziaria, che è in servizio h24 negli istituti al fine di scongiurare il rischio drammatico di ulteriori morti». 

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