Ennesima aggressione in carcere. Questa volta teatro della violenza è la casa circondariale di Carinola dove un detenuto ha colpito un agente penitenziario al volto. La denuncia arriva dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe).
Un detenuto, secondo il racconto del segretario regionale per la Campania Tiziana Guacci, «affetto da disturbo bordeline, dopo aver parlato con l'addetto all'ufficio Matricola circa la richiesta di un permesso di necessità, si rifiutava di rientrare nella propria cella, pretendendo di restare libero. Nonostante i vari solleciti di rientro da parte degli agenti, l'uomo continuava ad opporre resistenza ed improvvisamente colpiva un Assistente Capo con un oggetto contundente, di un certo peso, alla mandibola. Il poliziotto veniva accompagnato in infermeria e successivamente in ospedale».
Lo stesso detenuto sarebbe stato protagonista di un altro analogo episodio «i precedenti 8 e 9 marzo, aveva già posto in essere comportamenti violenti».
Intanto il segretario generale del sindacato Donato Capece esprime solidarietà ai poliziotti penitenziari e puntualizza: «Sono decenni che chiediamo l'espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare le pene nelle carceri dei loro Paesi, così come chiediamo la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per i detenuti con problemi psichiatrici oggi presenti nel circuito detentivo ordinario.
Servono anche più tecnologia e più investimenti, serve il taser contro i detenuti violenti e le body-cam. Le carceri sono diventate un colabrodo per le responsabilità di chi ha allargato a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna, ed in danno delle donne e degli uomini della Penitenziaria».
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