Carcere di Carinola, vaccini in ritardo:
«Su 346 detenuti ben 122 hanno il Covid»

Carcere di Carinola, vaccini in ritardo: «Su 346 detenuti ben 122 hanno il Covid»
Sabato 5 Febbraio 2022, 10:50 - Ultimo agg. 19:28
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«Su 346 detenuti presenti nel carcere casertano di Carinola, ben 122 sono stati contagiati dal Covid: fortunatamente tutti quasi asintomatici e ci viene riferito che il piano vaccinale della ASL di Caserta per i detenuti sia stato eseguito con ritardo». Lo denunciano, in una nota, Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, rispettivamente presidente nazionale e segretario regionale per la Campania dell'Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria.

«Secondo i dati dell'ultimo report in nostro possesso, in Campania risultano contagiati 165 persone tra agenti e personale dell'amministrazione penitenziaria e 353 detenuti. Abbiamo chiesto più volte, - ricordano i due sindacalisti - di rendere obbligatorio il vaccino anche per i detenuti, dal momento che il carcere è una comunità; così pure abbiamo in più occasioni ribadito l'opportunità di somministrare i tamponi rapidi giornalieri alla polizia penitenziaria e agli altri operatori penitenziari e la necessità di una fornitura giornaliera di mascherine FFp2. L'attuale emergenza sanitaria si aggiunge alle croniche criticità dell'Istituto: a Carinola mancano 70 agenti di polizia penitenziaria, rispetto alla pianta organica.

La direzione ha addirittura comunicato alle organizzazioni sindacali che non può approntare un' organizzazione del lavoro per migliorare le condizioni di lavoro del personale di polizia penitenziaria visto l'esiguo numero di poliziotti in servizio».

Pertanto, dicono ancora Moretti e Auricchio, «anche per il carcere di Carinola, come per gli altri istituti, chiediamo una maggiore attenzione ed un concreto supporto: il momento è particolarmente critico per la Polizia Penitenziaria e per le carceri, dove è sempre più difficile far fronte alle emergenze sanitarie, alle deficienze strutturali e portare avanti nel contempo il mandato istituzionale, assicurando la sicurezza e le finalità di rieducazione e risocializzazione della pena. Tanto richiediamo in un momento davvero difficile, anche a ridosso delle dimissioni del Capo Dap», concludono il presidente e il segretario regionale dell'Uspp. 

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