Case invase dai ratti, famiglie
sgomberate: i giorni della paura

Case invase dai ratti, famiglie sgomberate: i giorni della paura
di Giuseppe Miretto
Sabato 4 Agosto 2018, 11:50 - Ultimo agg. 12:39
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Famiglie sfrattate dai ratti. Una vasta colonia di ratti ha invaso il centro storico pedemontano: così, in via Costanza un intero nucleo familiare è stato costretto ad abbandonare l'abitazione di residenza. Due famiglie, a scopo precauzionale e per paura, hanno deciso di lasciare le loro abitazioni nell'impossibilità di tenere chiusi usci e finestre. «In via Domenico Raffone testimonia Carlo D'Angelo, già ex sindaco e residente nel quartiere- e in via Sant'Antonio Abate, cioè nel ventre del centro storico medioevale, le scorribande di ratti non hanno precedenti. Non riusciamo a capire quale possa essere la provenienza, come sia potuta proliferare e dove si nasconda una popolazione così numerosa. Posso personalmente testimoniare che alcune abitazioni private sono state letteralmente occupate dai roditori. Lo sconforto è tanto». E anche la paura.

Ma c'è chi reagisce. «Sono state avviate dice Gaetano Correra, che in via Raffone abita da sempre- delle singole opere di derattizzazione da parte dei privati. Non risolve ma permette di arginare il fenomeno partorito dalla concomitanza di tre fattori: inadeguato livello di sanificazione dell'antico sistema fognario; calo della popolazione residente e conseguente aumento degli spazi abbandonati e perdite di sane abitudini ovvero manutenzione periodica di tutti gli scarichi privati e pubblici». Il problema vero, al di là delle polemiche estive, è la messa in campo di immediate misure di protezione e prevenzione. Non a caso, nel centro storico bonificato dal focolaio endemico di leishmaniosi viscerale), si registra un nuovo fenomeno che prolifera in piccole crepe e fessure delle abitazioni private cioè le mura delle vecchie case: la comparsa della blatta germanica, detta anche blatta mangiapane, la cui presenza è segnalata di notte.

Visto il panico, le polemiche e i rischi della disinformazione, Salvatore Liccardo (assessore ai servizi ecologici) ha avviato una mobilitazione. Esiste un calendario di disinfestazione periodica dell'Asl. «Effettueremo altre verifiche annuncia- raccogliendo indicazioni, dati e testimonianze che, senza travalicare mai gli ambiti e le competenze, presenteremo all'Asl per una proficua collaborazione risolutiva. Comprendo l'allarmismo ma posso assicurare che faremo tutto il necessario per arginare questa impennata del fenomeno». Insomma, come in passato, il comune potrebbe garantire l'ausilio dei volontari delle protezione civile, armati di erogatori a spalla, a sostegno della tradizionale disinfestazione dell'intera area collinare, delle inaccessibili viuzze medioevali dei Formali e di tutte le aree le zone urbanizzate arroccate sui versanti pedemontani. In questo caso l'intervento straordinario è inevitabile.
Tanto che in passato erogatori, medicinali, prodotti disinfettanti e acqua sono stati trasportati giocoforza a mano.
 
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