L'ex Caserma Bronzetti va all'asta:
parte la corsa dei privati

L'ex Caserma Bronzetti va all'asta: parte la corsa dei privati
di Antonio Pastore
Domenica 21 Luglio 2019, 13:30
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Storia vendesi al migliore offerente. Lo Stato batte cassa e mette sul piatto, tra gli immobili di pregio oggetto dell'ultima asta dell'Agenzia del demanio, anche il grandioso complesso dell'ex caserma Bronzetti, un immenso immobile immerso nel verde confinante con la caserma Sacchi e il Macrico. Unico gioiello campano dell'elenco dei 93 beni da dismettere in autunno, ha un'altezza variabile su due e tre piani con 6 cortili interni, sviluppa 6.050 metri quadrati coperti e altri 1.160 scoperti: base d'asta neanche troppo cara (812mila euro), se si pensa che l'uso ammesso è quello residenziale, appena moderato da un vincolo di tutela di interesse culturale (DLgs 42 del 2004).
 
«La selezione è stata oggetto di analisi approfondite e segmentazione per individuare e costruire una proposta di potenziale interesse per il mercato, con asset - spiega in una nota l'Agenzia del demanio - già dotati di destinazioni d'uso adeguate e compatibili con percorsi di sviluppo immobiliare su cui è possibile investire da subito, una volta concluse le procedure d'acquisto».

Via san Gennaro, Falciano, nella parte orientale della città, o meglio in quella parte che fa da cerniera tra centro antico e nuove aree di sviluppo urbano. Sul fronte strada insistono nove locali, incorporati in una facciata che nonostante l'assoluto degrado conserva la sua nobile struttura settecentesca. Al piano terra la fascia marcapiano è intervallata da grossi portoni in legno sopra i quali ci sono le classiche aperture ad occhio, il secondo livello è caratterizzato dalle cornici che girano intorno alle finestre e ai balconi. I primi sormontati da timpani triangolari, e i secondi da timpani curvilinei.

La vicenda dell'ex caserma d'Armi affonda le sue radici nel medioevo, quando Falciano era sede della Curia vescovile, come provano i documenti datati 1297. Costruita come «palazzo della Cavallerizza» fu in seguito ampliata per ospitare l'Episcopio e un albergo dei poveri. Il suo utilizzo militare - testimoniato oggi dall'intitolazione al patriota morto nel 1860 a Castel Morrone - è durato, almeno sulla carta, fino al 2007, quando il ministero della Difesa lo passò (insieme a tanti altri edifici) all'Agenzia del demanio aprendo il processo della sua dismissione.

L'immobile allora era già in stato di estrema decadenza. Solo una piccola parte era occupata, come risulta anche oggi (già avviato l'iter per lo sgombero a norma dell'art.823 del codice civile), tutto il resto, disabitato da tempo, pagava gli effetti di una mancata manutenzione che perdurava da secoli. Subito dopo l'addio del ministero della Difesa, Caserta (allora Petteruti sindaco) tenta di ottenere un proficuo scambio con il Demanio, offrendo Palazzo Vecchio per avere una serie di beni di provenienza militare, tra cui appunto l'ex caserma Bronzetti. L'iter si inceppò, e forse non fu un male, visto che in seguito il Demanio trasferì alla città gratuitamente la proprietà di vari edifici militari, con l'eccezione però proprio della Bronzetti.

Sempre in quegli anni il capoluogo presentò alla Regione un «piano di rigenerazione» sui beni da poco dismessi dalla Difesa, quattro edifici, tra cui la caserma Bronzetti, con interventi capaci di integrare quei complessi nel tessuto urbano. Per la Bronzetti, in particolare, si prevedevano «attività di carattere terziario, con l'insediamento di attrezzature private ad uso pubblico di scala locale e sovralocale». Progetti rimasti al palo come il Piano di recupero firmato dall'architetto Luca Scacchetti che nel luglio 2012 (sindaco Pio Del Gaudio) ipotizzava nella Bronzetti - invece delle residenze - attività artigianali e commerciali.

Intanto l'umidità ha provocato il parziale crollo dei solai e del tetto, la muratura vacilla, e la vegetazione spontanea ha talmente invaso l'area da rendere impossibile persino un sopralluogo completo. Offerte entro il 15 novembre alle ore 17, asta on line il 18 novembre dalle 10, cauzione 81mila e 200 euro.
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