Via Gallicola è diventata la «sorvegliata speciale» di Caserta dopo che una studentessa di 16 anni, proprio in quella strada, ha avuto un grave incidente in motorino. La ragazza è tutt'ora ricoverata in condizioni critiche in ospedale e la dinamica dell'impatto è ancora in via di ricostruzione. In una situazione del genere ci si sarebbe aspettati reazioni di rispettoso silenzio, invece infuria la polemica sullo stato di degrado in cui versa la strada in questione, costellata di avvallamenti e di tombini che si trovano sotto il livello dell'asfalto. Il sindaco Carlo Marino ha smentito che l'incidente si stato causato pietoso in cui si presenta via Gallicola e ha innescato una zuffa politica gridando alla fake news, in merito alla causa dell'incidente, fatta circolare, sempre secondo il primo cittadino, «da un leghista». La reazione del partito in questione non si è fatta attendere. Scazzottata a mezzo web mentre la città vive in questi giorni di maltempo disagi gravissimi dovuti alla pioggia che accentua le criticità delle strade colabroso. Pericolosissime per tutti, ma in particolare per chi viaggia su due ruote. Abbiamo girato Caserta in Vespa e abbiamo potuto constatare che scansare voragini, dunette e tombini malmessi è impresa assai ardua anche per centauri esperti. E via Gallicola non è certo l'unica strada off limits per ciclisti e biker. Caserta è una città col buco intorno.
Ogni giorno, poi, le centinaia di turisti che raggiungono la città in treno per ammirare il capolavoro del Vanvitelli assistono gratis pure allo spettacolo del degrado che impera intorno al Palazzo Reale ma anche nella totalità dei 56 chilometri quadrati di superficie che compongono il capoluogo. Le strade colabrodo sono la malandata ossatura della mappa viaria del capoluogo di Terra di Lavoro. Dalla centralissima piazza Carlo III che dà accesso alla maestosa Reggia fino al viale Ellittico, arteria che ospita l'Università Luigi Vanvitelli, per arrivare alle zone collinari di Casolla, Puccianiello e Mezzano, la situazione è sempre, vergognosamente, la stessa. Per non parlare di via Laviano, dove hanno sede il comando provinciale dei Carabinieri e la Brigata Garibaldi dell'Esercito, dove l'asfalto è in parte liscio, in parte a pezzi, bucherellato in più punti. Non va meglio in via Unità d'Italia né al rione Falciano, dove si trova l'ufficio anagrafe del Municipio. Definire via San Gennaro impraticabile è addirittura riduttivo. Per non parlare dei goffi rattoppi a botta di cucchiaiate di asfalto con cui il Comune, di tanto in tanto, tenta di mettere una toppa su fossati e crepe.
Le condizioni della studentessa del liceo Diaz sono ancora precarie, l'intera città è col fiato sospeso nella speranza che quanto prima giungano dall'ospedale Sant'Anna notizie rassicuranti sul suo stato di salute.