L'elogio del negativo nel mondo a rovescio,
analisi e condizionamenti nell'era post Covid

L'elogio del negativo nel mondo a rovescio, analisi e condizionamenti nell'era post Covid
di Marilù Musto
Giovedì 28 Ottobre 2021, 15:23 - Ultimo agg. 16:00
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Negativo è bello, è giusto, è buono ed è normale. Negativo è, soprattutto, sano. Il libro «Elogio del negativo» parte da questo rovesciamento del significato tradizionalmente nefasto della negatività per arrivare diritto al cuore di un nuovo umanesimo moderato, a dispetto del cambiamento di significato del «negativo» imposto dalla pandemia da Covid-19.

«Ancora negativo, per ora» è la risposta per eludere il terrore della positività al virus Covid-19. Ed è il nuovo mantra che segue la domanda classica: «Come stai?». Del tutto negativa è stata la pachidermica e inefficiente burocrazia italiana durante tutto il 2020 a confronto con la politica di helicopter money di Trump e la politica di Merkel e Macron. «Il futuro dell’Italia passa dalla tutela dei produttori», spiega il libro che bacchetta la bulimia legislativa italiana e affronta anche, ad esempio, il vento forte del «politicamente corretto» che sanziona chiunque in un dibattito solo per aver espresso una opinione. 

È un libro, questo, che pone degli interrogativi anche se a volte le risposte restano aperte, come le dinamiche legate al sociale e alla disabilità. «Elogio del negativo» è il libro scritto dal professore universitario Aurelio Tommasetti e dal giornalista e caposervizio del quotidiano Il Mattino, Lorenzo Calò che sarà presentato domani nella sala «Moscati» della parrocchia del Buon Pastore a Caserta alle ore 18.

Edito da Rubbettino, il libro parte da Dionigi l’Areopagita del VI secolo d.c. - al quale si deve la trasposizione in prospettiva cristiana della teologia negativa in chiave neoplatonica - per poi passare agli «spiriti liberi» dell’antichità Tucidide e Lucrezio che davano un approccio meno fatalista e religioso alla presenza dei virus in un periodo storico.

E domani, a presentare il libro con l’autore Lorenzo Calò, ci sarà dal procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma e il presidente sezione Turismo Confindustria Caserta, Giovanni Bo. Il dibattito sarà moderato dal giornalista e scrittore Nico Pirozzi. Dall’economia in lenta ripresa ai sussidi distribuiti a fondo perduto, al ceto «parassitario» che sopravvive grazie al reddito di cittadinanza a uno slancio verso le rete globali da cui le imprese italiane traggono linfa: il libro affronta il problema del blocco della produzione durante la pandemia che è aderente alla mentalità anti-impresa e, in genere, ostile al mondo della produzione e del commercio che «le sinistre e i pentastellati ideologicamente condividono», spiegano gli autori. 

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Sul fronte sociale ci si imbatte, poi, sul tema della disabilità. La convenzione Onu sui diritti dei disabili (ratificata in Italia con la legge 18 del 2009) prevede che la disabilità sia presa in considerazione nel momento in cui si attua qualunque politica che interessi l’intera cittadinanza. E quindi, le politiche sociali devono tenere in considerazione il tema della disabilità, ma questo deve essere argomento trasversale che interessa tutti gli ambiti della società. In sostanza, la risposta del sistema welfare nelle regioni italiane, durante la pandemia, ha fatto emergere il divario di 28 punti del Sud rispetto al Nord. Le otto regioni che hanno presentato un punteggio basso sono tutte al Sud. La speranza - per gli autori - è la credibile ristrutturazione del sistema welfare.

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