«Genius Loci» dei TTozoi a Caserta,
in mostra le muffe dell'anfiteatro di Capua

«Genius Loci» dei TTozoi a Caserta, in mostra le muffe dell'anfiteatro di Capua
Giovedì 23 Settembre 2021, 20:17
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Il 26 settembre presso l'anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere, sarà inaugurata la mostra Genius Loci, realizzata dal duo TTozoi, preudonimo degli artisti campani di fama internazionale, Stefano Forgione e Pino Rossi e curata da Gianluca Marziani con il supporto di Wem - empowering art platform.

Forgione e Rossi sono amici d'infanzia che, dopo essersi persi per diversi anni, si rincontrano grazie ad amici in comune; dalle passioni affini nasce l'idea di studiare le muffe ed utilizzare la loro variante, secondo la quale cambiando luogo, cambia anche la spora, come mezzo per creare arte.

I due quindi decidono di unirsi sotto il nome di «TTozoi», che deriva da quello degli spermatozoi, dai quali riprendono anche l'obiettivo: dar vita, in questo caso alle muffe su tela. 

Forgione e Rossi, per la realizzazione delle loro opere, sfruttano la proliferazione naturale delle muffe su juta mediante l'utilizzo di farine e pigmenti naturali, che crescono su tele disposte in teche chiuse, per poi lasciare al clima, al tempo, all'umidità e infine al caso, la creazione di opere d'arte informali.

Lasciano spazio alle muffe per fa sì che nasca un gesto spontaneo, o meglio, come definito dagli artisti un «non gesto», perché non è premeditato dalla volontà umana, questo è il principio dell'arte informale. Ma risulta essere un concetto riduttivo, ed è per questo che il duo artistico preferisce definire il proprio operato come LandArt, ovvero arte della terra, poiché nasce da prodotti poveri: juta, acqua e farina, i quali permettono nascita e crescita delle muffe, alle quali viene lasciato il tempo di creare l'arte per un periodo variabile dai 30 ai 40 giorni. Ovviamente tutto dipende dal tempo climatico e dal luogo in questione, poiché, certamente, in inverno e in ambienti più umidi è molto più semplice e veloce la crescita delle spore rispetto ai periodi estivi.

Ma nulla accade per caso, perché è vero che si tratta di un processo biologico, secondo il quale le spore operano secondo uno schema ignoto, ma è anche vero che dietro queste opere c'è un importante lavoro artistico che sopraggiunge quando la tela risulta asciutta o quasi asciutta. 

«Il risultato delle nostre opere – spiegano Stefano e Pino - appartiene alla biologia del luogo e dipende anche dai tempi di permanenza nei siti storici.

Nutrendosi della sola parte organica, le spore interagiranno con l’opera secondo uno schema ignoto, apparentemente caotico governato dalle leggi della natura e dalle nostre mani».

Il progetto Genius Loci nasce dal desiderio di portare outdor gli esperimenti, condotti per diverso tempo in laboratorio, volti a catturare su tela le diverse muffe che popolano gli ambienti. Ufficialmente, però, nasce nel 2010 con la prima presentazione dei TTozoi presso il Castel dell'Ovo di Napoli, ma la prima e vera esposizione d'opere avviene dopo sette anni di studi e prove alla Reggia di Caserta. 

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Ad esprimere la mission del progetto è proprio il suo nome: Genius Loci, ovvero il desiderio di catturare lo spirito di ogni ambiente, mediante le muffe tipiche, trasformandolo in una traccia storica tangibile

Negli anni successivi, poi, si sono susseguite numerose tappe in luoghi altamente simbolici ed anche siti patrimonio dell’Unesco come il complesso archeologico di Pompei, il Golden Gate Bridge di San Francisco, la Casa Romana di Spoleto e la prossime tappe in programma sono il sito Unesco dei Sassi di Matera ed il monumento per eccellenza: il Colosseo.

«L’Anfiteatro campano secondo come dimensioni solo al Colosseo, è uno spazio pervaso dalla Storia, fissato in una dimensione atemporale, - spiega il curatore della mostra Marziani - La mostra dei TTozoi è un luogo in cui si è artefici del cosiddetto vuoto d’intervento, una vera e propria attesa, successiva all’azione simultanea a quattro mani sulla tela, durante la quale la natura, nella sua fioritura fra le trame della tela sotto forma di muffa, diventa puro codice linguistico».

«Quando vidi i lavori dei TTozoi – racconta il fondatore di Wem, Marco Bracaglia - mi ritrovai di fronte a tele magnifiche di arte informale e concettuale allo stesso tempo che prendono forma dalla nostra storia, dal nostro territorio e lo traspongono in chiave contemporanea facendo rivivere le infinite suggestioni del luogo, della natura, degli artisti nelle nostre case. Appena le vidi, partimmo subito a lavorare insieme».

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