Capua, sul palco del Teatro Ricciardi «La Giunta» di Alessandro Scippa

Dedicato alla storia di un gruppo di donne e uomini che cercarono di realizzare una politica vicina alle persone

Capua, sul palco del Teatro Ricciardi «La Giunta» di Alessandro Scippa
Mercoledì 19 Aprile 2023, 16:17
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Al Teatro Ricciardi giovedì 27 aprile dalle ore 19:30 la proiezione del docufilm «La Giunta» di Alessandro Scippa, una produzione di Parallelo 41 con la narrazione di una fase storica-politica complessa. Presenti all’unica proiezione in sala del cinema capuano anche il sindaco della città Adolfo Villani e l’ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino, coordina l’evento il giornalista Raffaele Sardo.

Siamo nel 1975 e Maurizio Valenzi diventa il primo sindaco comunista di Napoli, la più grande città del Sud Italia. Attraverso interviste ai protagonisti dell'epoca e materiale di archivio inedito, il regista racconta una politica di cui poter essere orgogliosi. «Ed è proprio l'orgoglio il sentimento che mi ha guidato nel fare questo film – dice Scippa - non una mera nostalgia per un'epoca ormai lontana e irripetibile. E' una storia che mette in dialogo genitori e figli, e due città in fondo diverse ma simili, la Napoli di ieri e quella di oggi».

Un sindaco carismatico e una squadra di assessori di grande spessore piantarono i semi di una nuova idea di città, in un periodo segnato dalle ferite della guerra e da una recente epidemia di colera. Con il terribile terremoto del 1980 e gli interessi economici della ricostruzione si modificarono profondamente gli equilibri politici e criminali, e il destino di Napoli viene segnato da nuove forme di organizzazione della camorra che oggi, come allora, continua a condizionare la vita della città. «Sono orgoglioso della dignitosa calma di Napoli e ho paura di quello che è successo. All’aperto molti si sfogano. Pianto, vomito, svenimenti, auto che sgommano. La terra sussulta ancora. Dov’è Lucia? Dov’è Marco?». Questo scrive Maurizio Valenzi, sindaco di Napoli, sul suo diario la sera del 23 novembre 1980.

 

«Ho voluto aprire il film proprio con l’angoscioso interrogativo di Valenzi rivolto ai figli, assenti in quel momento tragico – confessa il regista - e le assenze sarebbero state il tema portante di questa storia, che ha avuto una genesi lontana nel tempo. La frattura che si creò a Napoli in quegli anni era in fondo lo specchio di una situazione nazionale che di lì a poco avrebbe segnato per sempre il destino della politica italiana».

Nel prologo del film l’attore/sindaco, Renato Carpentieri, introduce un mondo ormai scomparso, ma forse solo nascosto in un angolo della nostra memoria. La parola viene data a diverse testimoni, come Eugenio Donise ed Emma Maida, con le immagini e i racconti di giornalisti come Federico Geremicca, Eleonora Puntillo, Marco Demarco, e grandi fotografi come Mimmo Jodice, Luciano Ferrara, e Gianni Fiorito, capaci di tracciare un periodo felice della politica italiana.

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