Tutti in fila per i tamponi, il nuovo
business del Covid in farmacia

Tutti in fila per i tamponi, il nuovo business del Covid in farmacia
di Ornella Mincione
Martedì 9 Novembre 2021, 08:37 - Ultimo agg. 10:46
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Aumento dei tamponi da processare: questa è la diretta conseguenza della nuova norma anti Covid in ambito scolastico entrata in vigore ieri a livello nazionale. L'alunno a contatto diretto del positivo, infatti, dovrà affrontare dal momento della ricezione dell'esito fino a tre esami diagnostici: il tampone zero da fare immediatamente, un altro dopo cinque giorni e un altro ancora a distanza di dieci. Naturalmente la catena si ferma al momento in cui uno degli esami dà esito negativo e lo studente può rientrare in classe. La norma prevede una molteplicità di situazioni e casi particolari ma, in buona sostanza, ciò che cambia è la sorveglianza attraverso i test, chiaramente in formula potenziata, con l'obiettivo di portare l'alunno quanto prima in aula. Premesso questo e aggiungendo il dato oggettivo dell'aumento dei casi, l'Asl casertana si è trovata costretta ad aumentare i punti di servizio tamponi sul territorio.

A quello della caserma Garibaldi si è aggiunto un altro, fuori ai cancelli della caserma provinciale dei vigili del fuoco, in via Falcone nel capoluogo. L'aumento dei tamponi però non è legato solo alla nuova norma scolastica o all'aumento fisiologico dei casi. La maggiore richiesta di esami deriva anche dal mondo del lavoro. In tanti continuano a scegliere di non aderire alla campagna vaccinale e per potersi recare sul posto di lavoro preferiscono sottoporsi all'esame per ottenere l'indispensabile Green pass. A saperlo bene sono i farmacisti che dal 15 ottobre scorso sono alle prese con le tante richieste da parte di clienti che hanno bisogno della certificazione sanitaria. A distanza di quasi un mese dalla norma che impone l'obbligo del Green pass sul posto di lavoro, molti dei farmacisti della provincia di Caserta hanno scoperto quella della richiesta di tamponi come una nuova fetta di mercato, tanto da fare pubblicità e pacchetti per gli interessati.

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Una sorta di marketing per coloro che non aderiscono alla campagna vaccinale e hanno trovato il trucco' di aggirare la regola. Nulla di illegale, ma di sicuro in controtendenza con quanto dovrebbe essere caratteristico del mondo sanitario, di cui il farmacista è figura cruciale soprattutto da un punto di vista territoriale. La prevenzione, la vaccinazione e tutte le misure che si pongono come obiettivo di evitare la malattia (per quanto possibile) dovrebbero essere più che promosse dagli operatori sanitari. Eppure, ad oggi, il nuovo commercio sanitario si basa sulla modalità grazie alla quale le persone possono evitare la vaccinazione anti Covid, con tutte le conseguenze pericolose e rischiose per l'intera collettività. Molti dei lavoratori che hanno richiesto tampone per il Green pass (che dura solo 48 ore) hanno scoperto solo a distanza di qualche giorno di essere positivi. Ciò significa che con ogni probabilità al momento dei precedenti tamponi erano in fase di incubazione della malattia, un momento durante il quale il contagio non solo è possibile ma anche molto facile se non si presentano malattie e non vengono rispettate le misure di sicurezza come il distanziamento o l'utilizzo della mascherina.

Intanto, anche il report pubblicato ieri dall'Asl di Caserta, quello riferito alla giornata di domenica, genericamente una giornata più lenta relativamente alla curva epidemiologica, ha aggiornato nuove positività e un'alta incidenza di casi. Sono stati 62 i nuovi infetti emersi dalla processazione di 712 tamponi, con un'incidenza dell'8,71%. Notificato anche un decesso, mentre le guarigioni accertate sono state 35. Ad oggi i positivi in cura sono 1.906, 26 in più rispetto alla giornata precedente. Fino alle 17.41 di ieri, invece, sono state erogate 705.443 prime dosi, di cui 635.841 richiami di vaccino anti Covid.
 

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