Caserta, il Covid torna ad accelerare:
35 positivi, paura per un nuovo picco

Caserta, il Covid torna ad accelerare: 35 positivi, paura per un nuovo picco
di Ornella Mincione
Sabato 26 Settembre 2020, 08:45 - Ultimo agg. 19:26
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«Rispettare le misure di sicurezza. Chi è stato posto in quarantena deve restare in quarantena. Per tutti gli altri, massima attenzione all'utilizzo delle mascherine, all'igiene delle mani e al distanziamento sociale. Ora più che mai è cruciale la rigorosità».

Il direttore generale dell'Asl di Caserta Ferdinando Russo fa eco alle parole del governatore della Campania Vincenzo De Luca, che ieri pomeriggio ha alzato bandiera rossa rispetto ad un numero di contagi che nel territorio regionale continua a salire. Per ora la situazione casertana «è ancora sotto controllo, ma come ha detto il presidente, le cose possono cambiare», continua il direttore dell'azienda sanitaria casertana.

Dalle altre province, infatti, dove sembra che la situazione sia abbastanza pesante, vengono trasferiti pazienti presso il Covid Hospital di Maddaloni. Nel Casertano, comunque, il numero dei nuovi contagi non è più fermo a zero da molte settimane. Ieri, ad esempio, il report ufficiale dell'Asl dava notizia di nuovi 35 positivi, con un totale di contagi dall'inizio dell'emergenza di 1.674, di cui 697 attuali.

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Poi c'è anche il dato delle guarigioni, che ieri sono state 19, per un totale di 928 guariti in tutta Terra di Lavoro. È giusto precisare però che i 35 nuovi contagi emergono dall'analisi di 757 tamponi processati nelle ultime 24 ore prima della pubblicazione del report. È stato registrato anche un decesso, che potrebbe essere quello preannunciato dal sindaco di San Cipriano di Aversa qualche giorno fa. I decessi, però, potrebbero essere due, perché nella giornata di ieri (dunque ancora non riportato dall'Asl), il sindaco di Teverola Tommaso Barbato ha detto: «Purtroppo Teverola deve fare i conti con un decesso per Covid. Sono profondamente addolorato e abbraccio la famiglia del defunto, a nome dell'intera comunità, esprimendo cordoglio e vicinanza». Rileggendo i dati, bisogna anche considerare che il numero dei contagi, 1.674, registrato dall'inizio dell'emergenza, quindi dall'inizio di marzo scorso, è da valutare su una popolazione di 950mila abitanti, quale è quella provinciale.
 

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Ciò non significa affatto che l'emergenza non ci sia o che abbia i toni bassi di una qualsiasi infezione. Anzi: il dato dei contagi reale è nettamente più alto di quello ufficiale (tantissimi sono gli asintomatici che non sanno di avere contratto l'infezione) e potrebbe avere un'impennata nelle prossime settimane, in caso di mancata osservanza delle norme anti Covid. Altro fattore di cui tenere conto è quello relativo alla sindrome influenzale i cui sintomi sono simili se non gli stessi da quelli del Coronavirus.

Questo potrebbe portare a una ulteriore contagiosità del Covid, a insaputa del paziente che a sua volta potrebbe ritenere di avere una influenza stagionale. Da qui, l'invito dell'Azienda sanitaria locale a sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale. La prova del nove, però, è data dai ragazzi. Sono i giovani, infatti, coloro che potrebbero più facilmente veicolare il Covid e contagiare anche persone, non solo anziani, con patologie che si aggraverebbero in caso di infezione da Coronavirus. L'invito dunque, in prima istanza per i giovani, specialmente in caso di assembramenti come quelli della movida, è rispettare le regole anti Covid, così come devono obbligatoriamente osservarle tutti i cittadini.
Proprio ieri il governatore ha ventilato la possibilità di tornare al regime di lockdown.

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