Caserta, il Covid semina morte:
53 vittime in 15 giorni e ospedali pieni

Caserta, il Covid semina morte: 53 vittime in 15 giorni e ospedali pieni
di Ornella Mincione
Giovedì 12 Novembre 2020, 08:25 - Ultimo agg. 19:28
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Con i sei decessi riportati ieri nel resoconto quotidiano dell'Asl di Caserta, sono 53 le persone decedute positive al Covid. Dal 29 ottobre ad oggi, l'aumento del numero dei pazienti morti è stato uguale rispetto a quello dei pazienti dall'inizio della prima fase alla fine della scorsa estate. Un dato che fa capire bene l'entità dell'emergenza in Terra di Lavoro. Nel report dell'azienda sanitaria casertana, inoltre, sono registrati anche 593 positivi in più che portano il totale dei positivi dall'inizio dell'emergenza a quota 17.818, di cui 13.298 attuali. Per fortuna è stata registrata anche un'alta ondata di guarigioni: 185, per la precisione che portano il numero complessivo a 4.377 guariti dall'inizio della pandemia. 

Se il dato relativo ai decessi è uno degli indicatori per la valutazione dell'emergenza, insieme a quello relativo all'occupazione dei posti di terapia intensiva, così come ha più volte dichiarato il manager dell'Asl casertana Ferdinando Russo, la situazione a Caserta e nella sua provincia non è nè rassicurante nè promettente.

Ogni giorno vengono registrati nuovi decessi tra le corsie ospedaliere di pazienti che non sono più in avanzata età. Stando quanto riferiscono dall'interno dei presidi, la situazione sta degenerando perchè all'aumento dei contagi, anche in pazienti che non presentano sintomi importanti o che non ne presentano affatto, corrisponde una minima quantità di pazienti in condizioni cliniche gravi che non riescono ad avere ricovero presso gli ospedali Covid del territorio e finiscono per essere trasferiti in presidi anche fuori regione.

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L'indice della mortalità dei pazienti positivi, dunque, porta a riflettere sull'assistenza ad alta intensità, cioè quella più complessa mirata al paziente che versa in condizioni più critiche. Ad oggi i posti letto Covid, di qualsiasi livello di assistenza, sono occupati. I 40 posti di degenza ordinaria, i 30 di terapia sub intensiva, i 15 di terapia intensiva del Covid Hospital di Maddaloni sono tutti occupati da almeno dieci giorni. Anche i 46 posti letto di degenza ordinaria e i 4 di terapia sub intensiva del Melorio di Santa Maria Capua Vetere sono tutti occupati. Così come sono parzialmente occupati quei 20 posti dedicati ai pazienti clinicamente guariti ma in attesa di negativizzazione di Teano. Anche i 52 posti di degenza ordinaria e sub intensiva dell'azienda ospedaliera provinciale, con gli altri 2 per le gravide positive, sono tutti impegnati. Così anche i 24 posti letto della terapia intensiva del modulo fatto realizzare dalla regione Campania affianco al plesso nosocomiale.

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Dunque, l'Asl ha deciso di rafforzare il territorio attraverso i Team Covid Spoke, squadre di specialisti assegnati a ogni distretto dell'azienda. Alla luce di ciò massima responsabilità penale e civile è stata assegnata ai medici di Medicina genarle e ai pediatri di libera scelta che non prendono in carico i pazienti positivi al Coronavirus.

Intanto, anche le amministrazioni comunali cercano di potenziare controlli e restrizioni. Come già a Casal di Principe dove il sindaco ha posto delle restrizioni per i giovani in strada e a Francolise dove è stato vietato di fumare all'aperto, anche sigarette elettroniche, anche a Cellole il sindaco Guido Di Leone ha disposto il divieto di uscita agli anziani over 65 dopo le 19 di ogni giorno, oltre ai minorenni dopo le 18. lo stesso sindaco ha disposto anche altri divieti nel comune che ora conta 77 positivi attuali. Altro mini-lockdown è stato disposto anche a Santa Maria a Vico, dove non si potrà più circolare dalle 22 alle 5 del giorno successivo.
 

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