Jabil, tempi stretti e 250 posti
da salvare: al vaglio le offerte

Jabil, tempi stretti e 250 posti da salvare: al vaglio le offerte
di Enzo Mulieri
Venerdì 22 Febbraio 2019, 12:00
3 Minuti di Lettura
Coniugare insieme necessità ed opportunità: passa attraverso questo messaggio l'unica strategia di rilancio possibile della Jabil Circuit, il colosso dell'elettronica che occupa 770 addetti. Ne è convinto il country manager Clemente Cillo all'indomani della positiva definizione dell'operazione di ricollocazione di circa 50 ex operai Jabil presso il gruppo dell'informatica Softlab. Dopo avere ricevuto i più significativi riconoscimenti sulla validità dell'operazione portata a buon fine con l'avvallo di tutte le istituzioni, Cillo guarda adesso al futuro ed alle migliori aspettative circa la messa in sicurezza del sito di Marcianise.
 
«Dopo Softlab non mancano ulteriori offerte per nuovi investimenti privati, utili alla reindustrializzazione dell'area - così si è espresso ieri - una circostanza che va nel segno più favorevole, la più utile per affrontare criticità che vengono da lontano, con esuberi che hanno raggiunto quota 250 unità». Una condizione di particolare vantaggio, quella conquistata sul campo, che viene considerata dal manager quasi un bivio da affrontare e da superare al più presto. Non a caso, alla Jabil, restano pur sempre in vetrina le manifestazioni di interesse pervenute per nuove collaborazioni di una decina di Pmi, la maggior parte delle quali hanno la loro sede centrale nell'ambito regionale.

Hanno dato la disponibilità ad insediarsi nell'area aziendale, come confermato ieri, essendo attrezzate e vocate all'innovazione. Il riferimento va a titolo solo esemplificativo alla società Tem, a Netgroup, tutte aziende capaci di dare seguito ad impegni e progetti da supportare attraverso specifiche attività di riconversione del personale. «A scanso di equivoci - aggiunge il manager - va precisato che nessuna interferenza sarà da noi esercitata su questioni così delicate. Qui non si vuole trattenere nessuno né si vuole allontanare nessuno. A noi resta il compito di risolvere innanzitutto la partita degli esuberi attraverso continue interlocuzioni con le parti sociali, ancor prima di arrivare ad un punto di non ritorno».

I tempi della crisi occupazionale, d'altro canto, non ammettono ulteriori rinvii. Di una specifica vertenza Jabil si parla, infatti, da troppo tempo (da almeno 6 anni), sino ad essere finanche al centro di un'apposita consultazione referendaria degli operai sulle loro rivendicazioni salariali. Ora, però, si è arrivati alla fase finale: nel caso in cui non si registrassero ulteriori adesioni ai programmi previsti da Jabil, i passaggi successivi potrebbero rivelarsi addirittura traumatici.

Già a luglio potrebbero essere annunciate sia pure preliminarmente le procedure di mobilità per il personale eccedente (scadenza settembre); a quel punto potrebbe rivelarsi assai arduo trovare soluzioni alternative presso il ministero dello Sviluppo economico. Per tante preoccupazioni il manager Cillo continuerà a contattare le maestranze in sede assembleare; si auspicano orientamenti migliori e diversi da monitorare successivamente anche in sede istituzionale. La parola d'ordine è quella di dare seguito al connubio con Softlab, sulla scia dei consensi che sono venuti da diverse parti, come registrato in occasione dell'inaugurazione della sede nel capoluogo. Un'operazione positiva che dal punto di vista pratico decollerà a Caserta dal primo marzo, impegnerà i nuovi 50 assunti di Marcianise nel nuovo settore della mobilità sostenibile attraverso la progettazione, tra l'altro, di Smart Devices per il controllo degli impianti energetici esistenti. I lavoratori amplieranno le loro competenze peraltro già acquisite alla Jabil dove è in piena espansione il Centro Blue Sky Innovation, attività pure performante in materia di Information Tecnology e di comunicazioni ottiche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA