Caserta e provincia assediate
dallo smog: troppe auto in centro

Caserta e provincia assediate dallo smog: troppe auto in centro
di Luisa Conte
Venerdì 4 Febbraio 2022, 07:22
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Emissioni di polveri sottili e biossido di azoto troppo alte per poter respirare aria pulita e la salute ne risente, quella degli animali, compreso l'uomo, e quella dell'ambiente natura.

Mal'Aria di città, il report di Legambiente datato febbraio 2022, fotografa una situazione critica: la concentrazione media annuale di polveri sottili è più alta rispetto alle indicazioni dell'Omg e questo, in soldoni, significa che l'emergenza smog continua ad essere un grave problema. Per stilare il documento sono stati analizzati e interpretati i dati del 2021 di 238 centraline per il monitoraggio dell'aria di 102 città capoluogo di provincia.

A Caserta ce n'erano solo due funzionanti, «quella in corso Giannone e quella all'interno del Manzoni. Le altre due, quella in via Roma ha spiegato Gianfranco Tozza, responsabile Legambiente Caserta ha avuto un problema mentre non è mai entrata in funzione quella nei pressi del cementificio Moccia». Le centraline in questione sono servite per rilevare le concentrazioni dei principali inquinanti monitorati dalle autorità competenti. Tra questi sono stati scelti le polveri sottili (PM10 e PM2.5) e il biossido di azoto (NO2), ritenuti i marker principali che determinano la qualità dell'aria e l'insorgenza di effetti sanitari cronici sul sistema respiratorio e cardiovascolare. Nessuno dei 102 capoluoghi di provincia è riuscito a rispettare tutti e tre i valori limite suggeriti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e per tutti è stato indicato nel report la riduzione necessaria per tornare nei parametri.

In generale per il PM10 le città dovranno ridurre le concentrazioni mediamente del 33% per poter rientrare nei prossimi anni nei limiti più stringenti dell'OMS, per il PM2.5 l'obiettivo è del 61% mentre per l'NO2 del 52%.

Caserta non è in vetta alla classifica ma dovrà faticare non poco per cambiare rotta: deve diminuire del 44% il PM10, del 57% il PM2.5 e del 46% il NO2. Inoltre, si evidenzia un incremento medio annuo di PM10 che nel 2020 era di 24 salito a 27 nel 2021 a fronte del valore minimo di 15 µg/mc.

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In provincia la città che risulta avere maggiori criticità è Aversa che dovrà ridurre le concentrazioni di PM10 di oltre il 60%. Mentre Pratella e Presenzano sono tra i pochi comuni che rispettano gli standard relativi al biossido di azoto. La situazione è difficile ma non irrecuperabile ed alcune proposte per normalizzarla sono indicate nel report Mal'Aria in città dove si parla, tra le altre cose, del bisogno di ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d'uomo, di aumentare la dotazione del trasporto pubblico elettrico, dello stop alla commercializzazione dei veicoli a combustione interna entro il 2030, della riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
Suggerimenti in tal senso arrivano da Michele Buonomo, attualmente componente del direttivo regionale di Legambiente, che chiarisce che «una misura fondamentale per limitare lo smog è utilizzare al meglio il trasporto, limitando l'uso dell'auto privata e servendosi dei mezzi pubblici». Ovviamente questo significa una maggiore attenzione al settore «attraverso un confronto che sia di stimolo per avviare iniziative e organizzare al meglio il comparto creando le premesse per una nuova cultura. Ci vuole una precisa volontà politica per cambiare passo».

Ma l'ambientalista dice di più in merito alle possibilità della città di Caserta. «Qui bisognerebbe rafforzare una tradizione, quella di andare in bici, con una ridefinizione non di piste ma di percorsi ciclabili sicuri». Sulla stessa lunghezza d'onda Tozza che sottolinea «la necessità da parte delle amministrazioni locali di attrezzarsi culturalmente e scientificamente quindi operativamente per organizzare piani di intervento partendo dai propri beni per continuare con l'intero territorio. Solo così conclude questi numeri non resteranno una statistica ma il motore del cambiamento».
 

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