Caserta, Ferrarelle con Coca Cola:
«Con la plastic tax rincari del 110%»

Caserta, Ferrarelle con Coca Cola: «Con la plastic tax rincari del 110%»
di Enzo Mulieri
Mercoledì 4 Dicembre 2019, 10:32 - Ultimo agg. 15:50
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«Tasse inutili e dannose. Fermare plastic e sugar tax prima che uccidano le nostre aziende costringendole a sopportare un aumento dei costi della materia prima fino al 110 per cento». Il messaggio affidato durante il vertice in Prefettura è stato rilanciato con forza e determinazione. Al tavolo si sono presentate con i sindacati anche due aziende big come Coca Cola e Ferrarelle. Toni preoccupati e accesi dopo che lunedì è stata Coca Cola a riunire i politici nello stabilimento leader del Sud a Marcianise: «Effetto devastante per le nostre aziende. Saremmo addirittura costretti a chiudere uno stabilimento come Marcianise sul quale abbiamo investito di recente in innovazione e risorse umane».

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Al tavolo presieduto dal capo di gabinetto Maura Nicolina Perrotta si sono presentati il direttore delo stabilimento Coca Cola di Marcianise, Nicola Iadanza, e il capo del personale Matteo Perfetti, per Ferrarelle Mariano Sammarco direttore delle risorse umane. E ancora i sindacalisti Igor Prata (Flai Cgil), Bruno Ferraro (Fai Cisl), Gaetano Laurenza (Uila Uil).

A guidare la delegazione delle aziende il presidente di Confindustria Caserta Luigi Traettino, preoccupato per gli effetti su un comparto trainante dell'economia casertana: «La plastica delle bottiglie Pet è al 100% riciclabile - ha spiegato Traettino -. Molti produttori e imbottigliatori già utilizzano plastica riclclata, che pero risulta difficile da trovare e solo in Italia esiste un limite del 50% di plastica riciclata che è possibile utilizzare. Il prezzo del Pet è di 900 euro a tonnellata, la tassa è di 1000 euro a tonnellata, questo comporterebbe un aumento del costo della materia prima del 110%».

Da queste cifre i temuti effetti «che andrebbero a spezzare gli sforzi delle aziende nell'adozione di buone pratiche per l'economia circolare». «Siamo convinti che non sono queste le misure per combattere l'inquinamento ambientale riferiscono in una nota Fai, Fai e Uila . La Plastic tax impatterebbe per un costo eccessivo rispetto al valore della materia prima stessa, con il rischio che le attività di imballaggio, di imbottigliamento non siano piu realizzati in Italia ma importati da altri Paesi. Stesso discorso per quel che riguarda la tassa sullo zucchero e suoi derivati».

«Dieci centesimi per litro sui nostri prodotti significa un aggravio del 10% in un momento di stagnazione economica su di un segmento delle bibite zuccherate pure in difficoltà».
«Siamo convinti - è il messaggio dei sindacati a governo e Parlamento - che non sono queste le misure per combattere l'inquinamento ambientale. Siamo di fronte a due provvedimenti, plastic e sugar tax, dagli effetti micidiali. Un rischio messo in preventivo nel mese scorso da Rosario Caputo, presidente di IBG spa: «Dieci centesimi per litro significa un aggravio del 10% in un momento di stagnazione economica su di un segmento delle bibite zuccherate pure in difficoltà. La tassa sulla plastica comporterà pesanti aumenti nei costi di approvvigionamento. Anziché aiutare realtà ed eccellenze si rischia di mortificare chi fa impresa e depauperare il loro valore economico e sociale sul territorio».
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