L'arsenale dei clan a casa dell'incensurato:
scoperti fucile e pistole clandestine

L'arsenale dei clan a casa dell'incensurato: scoperti fucile e pistole clandestine
di Mary Liguori
Giovedì 23 Aprile 2020, 08:54 - Ultimo agg. 09:52
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I carabinieri lo tenevano sotto controllo da quando, con una pistola e una lama, minacciò un immigrato. Lo straniero vive infatti in una casa di sua proprietà e in seguito al lockdown, come tanti altri immigrati, è caduto in uno stato di povertà assoluta. Gli appelli del vescovo ai proprietari di case in locazione non hanno evidentemente raggiunto tutti se l'uomo, armato e deciso a far valere i propri diritti, si è presentato nell'alloggio in cui vive lo straniero e lo ha minacciato pesantemente brandendo, peraltro le due armi. La vittima dopo lo spavento, si rivolse ai carabinieri. Dalla sua denuncia, i militari della compagnia di Aversa, diretti dal capitano Stefano Russo, hanno controllato i movimenti del 39enne benché prima dell'aggressione di lui, negli archivi di polizia, non ci fosse alcuna traccia. Adesso, invece, proprio a seguito di quei controlli, si trova agli arresti domiciliari perché nel corso delle indagini lo hanno trovato in possesso di un arsenale che, presumibilmente, custodiva per conto di qualcun altro.

Come detto i carabinieri della compagnia normanna hanno per alcuni giorni tenuto sotto controllo l'uomo fino alle perquisizioni che hanno poi portato al ritrovamento delle armi, nascoste in parte in casa sua, in parte nel bagno di un locale attiguo. Sotto chiave sono finiti un fucile modificato a canne mozze marca Benelli risultato rubato e quattro pistole clandestine prive di matricola o mai censite: una semiautomatica J.P. Sauer & Sohn Suhl calibro 7.65; una semiautomatica Browning 7,65; una semiautomatica Beretta calibro 6,35; un revolver priva di marca e matricola, oltre a numerose cartucce di vario calibro.

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Come detto, le indagini sull'uomo sono scattate in seguito alle sue intemperanze e dopo la denuncia sporta dal suo inquilino presso la stazione dei carabinieri di San Marcellino. La vittima raccontò ai militari di essere stato minacciato di morte e percosso violentemente perché indietro col pagamento del pigione. A quel punto, i carabinieri di San Marcellino hanno comunicato anche alla compagnia di Aversa l'esposto querela e a Trentola Ducenta, dove il 39enne vive, hanno poi perquisito la sua abitazione. Il primo obiettivo dei controlli era quello di ritrovare le armi con le quali ha minacciato lo straniero. L'immigrato, in sede di denuncia, ha infatti parlato di una pistola nera e di una grossa lama. In casa del 39enne però c'era ben altro.

A questo punto, s'indaga per comprendere per conto di chi il 39enne custodiva pistole e fucili. Sembra escluso che le pistole e la carabina fossero realmente sue. E il diretto interessato, ovviamente, non ha saputo giustificarne il possesso. Attualmente è sottoposto a custodia precautelare in casa in attesa dell'interrogatorio di convalida da parte del gip in cui dovrà invece rispondere delle accuse di detenzione di armi clandestine e ricettazione.

Le armi in sequestro saranno inviate al Ris di Roma per le comparazioni balistiche finalizzate a stabilirne l'eventuale utilizzo in fatti di sangue. 

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