Cinquantasette famiglie senza energia elettrica per oltre diciotto ore. È accaduto ieri al Parco D'Ambra di viale Lincoln II tratto a Caserta. Non si è trattato di un guasto, né di un incidente e neanche di un errore amministrativo. La fornitura di corrente è stata interrotta dalla società erogatrice perché i residenti di tre dei cinque fabbricati che compongono questo super condominio di nuova costruzione risultano essere morosi, loro malgrado. Queste famiglie non dispongono infatti di un contatore proprio ma sono servite da un contatore di cantiere (intestato alla società che ha costruito il complesso abitativo), in attesa che il costruttore termini i lavori e installi una cabina elettrica. Un'attesa che però dura dal 2018. A distanza di quattro anni infatti le famiglie risultano ancora allacciate a questo contatore.
«Inizialmente - spiegano i condomini - l'imprenditore si è accollato interamente il costo della bolletta, garantendo che in tempi brevi questa anomalia sarebbe stata sanata. Era chiaramente un modo per convincerci a perfezionare il contratto di acquisto dell'appartamento che altrimenti non sarebbe potuto essere stipulato. Poi però sono subentrati dei problemi che hanno fatto continuamente slittare l'edificazione della cabina. Da qui la decisione del costruttore di installare una serie di sottocontatori per rilevare (in verità in modo molto sommario) i consumi delle famiglie e recuperare così da ciascun condomino le quote da versare per la fornitura di energia. Un andazzo che è andato avanti fino a giugno scorso quando l'imprenditore, complici i rincari e l'aumento dei consumi, ha smesso di pagare».
Da quel momento in poi per le famiglie, già vittime di un illecito, è iniziato il dramma di riuscire a mettere insieme le somme necessarie per far fronte alle fatture. «A fine luglio raccontano siamo riusciti con grande difficoltà a saldare la bolletta di giugno che ammontava a circa 3.800 euro ma quando sono arrivate le bollette successive, con importi mensili che oscillavano tra 7.300 e 7.500 euro, ci siamo resi conto che difficilmente saremmo riusciti a pagare».
E infatti nella notte tra martedì e mercoledì la corrente è stata staccata con tutte le conseguenze del caso: niente più acqua calda, niente luce, niente elettrodomestici, cancelli e garage bloccati, cibi scongelati da buttare e non solo. «In questi palazzi prosegue lo sfogo delle famiglie - ci sono anche tanti bambini, anziani, disabili, ci sono persone con problemi di salute che più di altri stanno pagando un prezzo altissimo per responsabilità di altri'.
Nel frattempo le famiglie che probabilmente dovranno sborsare un'ulteriore quota di circa cinquecento euro a testa per la cabina (malgrado questo costo fosse già compreso nel contratto di acquisto dell'appartamento) - stanno valutando la possibilità di adire le vie legali per ottenere un risarcimento danni.