Caserta, il sindaco alla Regione:
«Dateci subito l'ex Canapificio»

Caserta, il sindaco alla Regione: «Dateci subito l'ex Canapificio»
di Daniela Volpecina
Giovedì 9 Maggio 2019, 10:01
3 Minuti di Lettura
IL BRACCIO DI FERRO
Daniela Volpecina
Ex Canapificio, il Comune di Caserta chiederà alla Regione la disponibilità dell'immobile. In primis del capannone non sottoposto a sequestro dalla Procura il 12 marzo scorso e, in seconda battuta, dopo i lavori di messa in sicurezza e il dissequestro dell'autorità giudiziaria, anche di tutto il resto del complesso, di proprietà della Regione, per poterlo gestire direttamente. Una notizia che arriva all'indomani dell'incontro del sindaco Carlo Marino con il vice presidente della Regione, Fulvio Bonavitacola, a Napoli.
«C'è già una volontà di massima in tal senso da parte dell'amministrazione De Luca fa notare il primo cittadino speriamo che questa volontà si traduca al più presto in atti amministrativi perché il provvedimento deve essere avallato dalla giunta regionale. Penso che riusciremo ad ottenere agilmente l'ok per il magazzino vuoto e non sottoposto a sequestro che si trova proprio accanto all'ex Canapificio. Qui gli operatori e i volontari del centro sociale potranno riprendere il progetto Sprar per l'accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo (di cui il Comune è l'Ente capofila) e le altre attività sociali, almeno fino alla fine dell'anno. Il capannone naturalmente deve essere messo a norma e reso fruibile. Attendiamo il sopralluogo tecnico, previsto nelle prossime due settimane, per verificare lo stato dei luoghi e stabilire il da farsi». Sembrerebbero essere molto più lunghi invece i tempi legati alla ristrutturazione e al dissequestro degli spazi dichiarati inagibili dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. L'iter stimato è di un anno e mezzo, se non addirittura due anni. Difficile prevedere cosa potrà accadere nel frattempo anche in virtù del fatto che al netto dell'eventuale rinnovo delle amministrazioni comunale e regionale per effetto della tornata elettorale - l'intero complesso di viale Ellittico è inserito, come è noto, nel masterplan Grande Reggia che contempla tutta l'area che gravita intorno a piazza Carlo III. Incluso l'ex Canapificio. Un'area alla quale hanno mostrato particolare interesse non soltanto la Regione e il Comune ma anche l'Università, la Sovrintendenza, Trenitalia e numerose altre realtà che già operano qui e che guardano a questa area come ad un nuovo polo di sviluppo per il turismo e l'economia del territorio. Il progetto di fattibilità prevede infatti che qui vengano svolte attività legate all'accoglienza turistica e alla valorizzazione della canapa ma il sindaco Marino non esclude la funzione sociale anche se al momento nessuno, tra le istituzioni coinvolte, è in grado di garantire al cento per cento che la funzione sociale sia necessariamente quella attualmente svolta dagli operatori dell'ex Canapificio. Gli addetti ai lavori parlano infatti in questo caso di attività sociali equipollenti. Un dato che Marino non conferma, né sconfessa: «Intanto spiega - speriamo di riuscire ad ottenere dalla Regione, dopo il restyling e il dissequestro, la gestione diretta di tutto l'Ex Canapificio, poi ci attiveremo anche per la sua destinazione d'uso e per il mantenimento della funzione sociale». Una posizione che non tranquillizza del tutto gli operatori del centro sociale che nelle prossime settimane continueranno il loro pressing sui funzionari della Regione Campania per ottenere il rinnovo del comodato d'uso gratuito dei locali, scaduto nel 2015. «E' da quattro anni aveva dichiarato al riguardo appena due giorni fa Mimma D'Amico, una delle fondatrici del centro sociale che sollecitiamo le istituzioni in tal senso. Per poter portare avanti tutte le attività poste in essere dagli anni Novanta ad oggi». Tra le iniziative ospitate nei locali di viale Ellittico non soltanto i corsi di alfabetizzazione, formazione e inserimento lavorativo destinati agli stranieri e realizzati in collaborazione con il Cpia, l'Università, gli Enti accreditati di formazione e alcune imprese ma anche numerose attività destinate agli indigenti e alle comunità casertane che vivono nelle periferie della città. Vanno in questa direzione infatti lo sportello per il reddito, il restyling di spazi pubblici come villa Giaquinto e villa Arno, il doposcuola e il Piedibus gratuiti per gli alunni delle scuole primarie, le battaglie per la rimozione dell'amianto dalle case popolari di via Trento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA