«Vado dai nonni», così è morto
il bimbo di 7 anni investito a Caserta

«Vado dai nonni», così è morto il bimbo di 7 anni investito a Caserta
di Marilù Musto
Martedì 10 Settembre 2019, 12:00
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«Voglio andare dai nonni», dice Giuseppe. Ha sette anni e non sa che sta per morire. Lascia la mano della madre e attraversa la strada. È domenica sera a Pietravairano, nel Casertano, quando si consuma l'incidente. Una Lancia Y, guidata da una donna di Alife, lo centra in pieno lungo la Provinciale 10. Il camion dello zio del piccolo, parcheggiato in strada con le quattro frecce accese, avrebbe ostruito la visuale. La donna viene indagata per omicidio colposo. Lo zio del piccolo multato. Trasportato all'ospedale «Santobono» di Napoli, Giuseppe muore dopo due interventi chirurgici. Sono le quattro del mattino. La piccola comunità di Pietravairano è sconvolta. Il padre del bambino, Raffaele, montatore di vetrine per negozi originario di Giugliano in Campania, è disperato. La madre, Stefania, è in stato di choc.
 
Alle sei e trenta dello stesso giorno, una Citroen Xara con a bordo quattro persone, tutti immigrati d'origine ghanese, sfonda il guard rail e finisce fuori strada. Succede a Castel Volturno. La Citroen precipita nella scarpata di lato alla foce del fiume Volturno. Tre i morti, uno solo il sopravvissuto. Ma ha la colonna vertebrale a pezzi. Nel sangue del paziente scampato alla morte e ricoverato alla clinica Pineta Grande, pare siano state trovate tracce di sostanze stupefacenti dai medici. La vettura percorreva la direzione verso Nord, da Sud e questo fa ipotizzare a una serata di sballo prima dell'incidente per i quattro immigrati. Impossibile chiarire alcuni aspetti della vicenda. Lungo la Statale Domizia spesso circolano i «One Euro», pulmini per trasporto abusivo di persone che fanno la spola da Pescopagano alla Circumflegrea di Licola. Solitamente si tratta di furgoncini in pessimo stato, ma a volte anche di auto. In mancanza di una rete di autotrasporti pubblica efficiente, il popolo dei clandestini si organizza così. Sul punto, s'indaga ancora. Di certo, lunedì mattina poteva finire anche peggio di così se l'auto dei ghanesi fosse finita contro altre vetture.

Poco dopo, però, si consuma un altro giallo: a due chilometri di distanza dall'impatto viene trovato per strada il cadavere di un altro cittadino ghanese. Qualcuno pensa possa essere collegato alla tragedia della foce del fiume. Ma i carabinieri smentiscono, segnalando che si è trattata di una morte naturale. Lo straniero, sessantaseienne, soffriva di cardiopatia e dovrebbe essere deceduto per un infarto. Il magistrato della locale Procura per lui non stabilisce neanche l'autopsia. Un lunedì di sangue, quello di ieri, nel casertano. Dopo un fine settimana costellato da altri morti: il primo, un sedicenne di Casaluce, Vincenzo Di Martino, deceduto dopo un incidente in scooter in compagnia dell'amico Raffaele, in via Gramsci ad Aversa. L'altra vittima era di Capua: Simone Mauro, 24 anni, intermediario e promotore finanziario, morto dopo un drammatico sbandamento avvenuto, intorno alle 4 di domenica, nella periferia capuana di Porta Roma.
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