Caserta, l'inferno dei rifiuti bruciati:
fumi tossici, vietato respirare

Caserta, l'inferno dei rifiuti bruciati: fumi tossici, vietato respirare
di Giuseppe Scuotri
Mercoledì 28 Luglio 2021, 08:52 - Ultimo agg. 17:59
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C'è un lockdown non dichiarato che scatta da anni, specialmente nei mesi caldi, per gli abitanti delle province di Caserta e Napoli. Qui, dove vaste coltivazioni si alternano a centri densamente costruiti, i veleni dei roghi della Terra dei fuochi viaggiano per chilometri nell'aria e s'insinuano quotidianamente nelle case. Un dramma silenzioso. Ne ha voluto prendere pubblica coscienza lunedì in prefettura la ministra Luciana Lamorgese annunciando nuove risorse e controli potenziati. Suonano come un campanello di allarme la relazione della Procura di Santa Maria Capua Vetere , con il procuratore Maria Antonietta Troncone, e lo studio dell'Istituto Superiore di Sanità che si traduce in un'incidenza maggiore di asma e patologie oncologiche nella popolazione. Il profitto criminale di pochi condanna a una lenta ecatombe un territorio vastissimo, che solo in provincia di Caserta si estende dal litorale domitio al capoluogo. Per accorgersene basta fare un giro nelle zone rurali ai margini dei centri abitati: le strade di campagna del Casertano sono disseminate di ammassi grandi e piccoli di rifiuti, spesso parzialmente o totalmente ricoperti da vegetazione selvatica: tanti ordigni tossici che, una volta dati alle fiamme con la complicità del caldo estivo, sprigionano tutto il loro carico di morte. La gravità della situazione è denunciata quotidianamente da numerose associazioni di cittadini.

Per Giovanni Papadimitra, presidente del Comitato cittadino basta roghi di Parete, il problema ha radici profonde e i singoli Comuni, da soli, possono fare ben poco: «Agire sul proprio territorio di competenza non basta. Qui a Parete, dove c'è un servizio di raccolta settimanale dei rifiuti abbandonati in strada e di norma non ci sono roghi, arrivano ogni giorno i fumi degli incendi appiccati nel Giuglianese, a Lusciano, Villa Literno e tutti gli altri centri limitrofi». La diffusione capillare del fenomeno non lascia molti dubbi sul fatto che, dietro tutto ciò, ci sia un business collaudato costituito da mandanti che lucrano sullo smaltimento a basso costo dei rifiuti ed esecutori materiali. Secondo gli attivisti, tuttavia, non bisogna pensare che si tratti solo di grandi industrie: «Dietro ai roghi c'è una filiera efficiente di artigiani e imprenditori: anziché conferire i materiali di scarto a ditte specializzate, li caricano su un furgone e li affidano a manovalanza a basso costo, individui spesso provenienti dai campi nomadi della zona che provvedono agli sversamenti e, successivamente, a dare alle fiamme i cumuli.

Questo sistema si è consolidato anche nei servizi di smaltimento degli ingombranti dei Comuni: le ditte incaricate, dopo aver raccolto i rifiuti, fanno sparire parte dei carichi lungo la strada verso gli impianti autorizzati. Non è molto difficile, ad esempio, imbattersi in carcasse bruciate di frigoriferi a cui è stato semplicemente asportato il motore».

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Sul tema dei roghi la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese ha incontrato i sindaci dell'Agro aversano durante una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura a Caserta. A margine del summit, il capo del Viminale ha infatti promesso di incrementare il numero degli operatori di polizia locale, ribadendo che il piano di contrasto al fenomeno della Terra dei fuochi ha dato risultati buoni per un lungo periodo ma che non basta più visto che i criminali dei roghi non arretrano. Sulle dichiarazioni di Lamorgese si scaglia con particolare durezza Papadimitra: «Le istituzioni stanno trattando la materia con sufficienza e supponenza, come se fosse l'ennesima polverosa pratica burocratica sulla scrivania del ministero. I roghi non sono diminuiti, sono l'emergenza quotidiana: sono semmai in diminuzione i roghi denunciati o spenti dai vigili del fuoco, che non hanno personale a sufficienza per intervenire con efficacia sul territorio. Per risolvere il problema della Terra dei Fuochi ci vorrebbe uno strutturato lavoro di intelligence che smantelli l'apparato criminale che ne è causa».

Critico verso la risposta tardiva delle istituzioni è anche Biagio D'Alessandro dell'associazione Terra Nostrum Trentola Ducenta: «Ben vengano gli incontri, ma cittadini e comitati vogliono soluzioni concrete in breve tempo. Non siamo di fronte a un fenomeno nuovo: sono almeno vent'anni che, con l'arrivo della stagione calda, questo territorio è interessato da roghi tossici. Ogni anno, tuttavia, la politica locale e nazionale si fa trovare impreparata. Le promesse questa volta sono arrivate a luglio, quando per evitare la proliferazione del problema le azioni di contrasto andrebbero predisposte già a partire da aprile. Le forze sul territorio devono essere in numero adeguato alla vastità del territorio interessato, che va dal litorale Casertano al Vesuviano. Per eliminare tutto alla radice, poi, servirebbe un lavoro di anni che al momento nessuno sembra voler affrontare seriamente».

A chiedere controlli più stringenti da parte delle forze dell'ordine è anche Daniela Zuccaro, presidente dei Fire Angels, un'associazione di trenta volontari che presidia il territorio di Castel Volturno segnalando roghi e sversamenti e, talvolta, interviene direttamente con azioni di pulizia dei siti inquinati: «È necessario un giro di vite per stanare le attività locali che usano metodi illeciti per liberarsi dei propri rifiuti. Se si scoprono grosse pile di pneumatici abbandonate nelle campagne, ad esempio, si deve immediatamente verificare che i gommisti della zona siano in regola dato che loro, per legge, nelle fatture di acquisto pagano anche lo smaltimento dei copertoni usati. Io penso che, agendo in questa maniera, sia possibile tenere maggiormente sotto controllo il problema. Combatterlo è una necessità impellente: la nostra associazione è nata proprio dalla disperazione di un gruppo di persone stanche di chiudersi in casa per evitare di respirare fumi tossici».
 

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