Caserta, isole pedonali violate:
mille multe al mese non fermano i pirati

Caserta, isole pedonali violate: mille multe al mese non fermano i pirati
di Daniela Volpecina
Sabato 4 Settembre 2021, 08:30 - Ultimo agg. 15:24
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Ztl, questa sconosciuta. A Caserta nel primo semestre del 2021 le zone a traffico limitato sono state violate 6mila volte. Circa mille veicoli ogni mese hanno attraversato l'isola pedonale anche quando non sarebbe stato possibile farlo come indicato dai tabelloni luminosi oppure dalla segnaletica.

Il caso più eclatante è quello di corso Giannone dove sono state elevate 2.698 contravvenzioni nell'arco di soli quattro mesi malgrado in questa strada lo stop alle automobili fosse previsto soltanto per quattro ore al giorno, vale a dire dalle 7,45 alle 9 e dalle 12 alle 14,30 e soltanto nel tratto compreso tra piazza Vanvitelli e via Sant'Antonio da Padova. Segue nella classifica dei varchi violati quello storico di Corso Trieste, attraversato, negli orari non consentiti, ben 989 volte tra il primo gennaio e il 30 giugno di quest'anno.

Voluminoso anche il fascicolo delle multe per divieto di transito in via Mazzini.

Qui, infatti, se ne contano 664. Seguono largo Sant'Elena con 482 trasgressioni e via Pollio con 444 episodi. Poi via San Carlo dove la ztl è stata violata 321 volte, via Sant'Antida 221 casi, via Gasparri 155 violazioni. Solo 6 invece i veicoli multati in via Ferrante. Un caso a parte infine quello del borgo medioevale di Casertavecchia dove complice un guasto all'impianto di rilevazione sono stati registrati soltanto venti casi in sei mesi. La sanzione per chi trasgredisce ammonta a circa 80 euro, importo che viene decurtato del trenta per cento se l'automobilista paga entro cinque giorni dalla notifica. Ciò significa che se tutti gli automobilisti salderanno il loro debito, il Comune di Caserta incasserà una somma che oscilla tra 336mila e 504mila euro. Un fenomeno, quello legato al mancato rispetto del Codice della Strada, difficile da debellare secondo il comandante della Polizia municipale, Luigi De Simone, che invita i cittadini ad un maggiore senso di responsabilità. «L'osservanza delle regole e il rispetto della segnaletica in questa città commenta fanno fatica ad imporsi. Serve un cambio di mentalità, maggiore senso civico e soprattutto un approccio diverso alla mobilità alternativa e sostenibile. I casertani continuano a prediligere l'automobile e si rifiutano di lasciare il veicolo alle porte della città malgrado ci siano tanti parcheggi. È vero che c'è un sensibile aumento delle persone che utilizzano la bicicletta e il monopattino conclude il capo dei vigili urbani - ma si tratta di una percentuale ancora molto bassa rispetto alla popolazione complessiva. Speriamo che con la realizzazione delle nuove piste ciclabili previste in città si possa ottenere anche un incremento delle due ruote».

Sono stati prorogati intanto fino al 31 marzo del 2022 i permessi - già scaduti o in scadenza a dicembre prossimo - per la sosta in ztl dei diversamente abili. Si tratta di permessi, la cui validità ha una durata variabile in relazione allo stato di salute del cittadino che ne presenta richiesta ma che, in caso di disabilità permanente, devono essere rinnovati ogni cinque anni. La proroga in questo caso è strettamente collegata al perdurare dello stato di emergenza nazionale.

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In città ci sono circa quattrocento stalli riservati alla sosta dei disabili (dotati di regolare permesso) su un totale di ben 3.300 strisce blu. «Si tratta di un numero consistente rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente spiega il comandante De Simone - che obbliga le amministrazioni comunali a installare un posto auto gratuito per portatori di handicap ogni cinquanta parcheggi a pagamento. Il numero minimo dovrebbe quindi essere di circa 60 posti mentre noi ne abbiamo previsti molti di più per soddisfare le esigenze di tutti coloro che hanno difficoltà motorie». Un dato, in parte contestato in passato da qualche associazione, che nel prossimo futuro potrà essere confermato o smentito facilmente. In autunno arriverà, infatti, una stretta sui controlli grazie a una piattaforma unica nazionale - istituita dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile con decreto del 5 luglio scorso nella quale saranno inseriti i dati anagrafici dei conducenti e i permessi rilasciati da tutti i Comuni d'Italia. 

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