Caserta, crisi occupazionale: «Jabil»
​alle strette, Invitalia avanza proposte

Caserta, crisi occupazionale: «Jabil» alle strette, Invitalia avanza proposte
di Enzo Mulieri
Martedì 4 Febbraio 2020, 08:32
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Un colpo alla proposta, un altro alla protesta. Viaggia su due binari la vertenza Jabil che mentre cerca a Roma, al Mise, sbocchi risolutivi possibili, segna anche l'aggravarsi della mobilitazione delle maestranze per contrastare la procedura di licenziamento per metà del personale (la pianta organica di Marcianise è di 700 unità).

L'ultimo dato significativo viene da Invitalia (Agenzia nazionale per lo sviluppo), già presente all'ultimo vertice istituzionale col dirigente Paolo Praticò, che terrà entro questa settimana una verifica più puntuale con il management di Marcianise per valutare, da una parte, le potenzialità e gli investimenti delle imprese interessate al programma dl ricollocazione del personale in esubero, dall'altra le eventuali opportunità di sostegno agli interventi già annunciati. Da lunedì prossimo, quindi, il via operativo a una cabina di regia che dovrebbe fornire utili indicazioni al progetto di Jabil, in vista di una verifica finale che dovrebbe essere effettuata con tutte le parti sociali e che è già stata stabilita entro l'ultima settimana di febbraio. Al centro, restano pur sempre soluzioni di tipo industriale che dovrebbero essere individuate anche in considerazione della scarsa adesione che finora hanno suscitato nello stabilimento casertano le misure previste nell'ambito del piano di incentivazione all'esodo volontario. «L'iniziativa di Invitalia -ha considerato Mauro Musella delegato della Uilm- è la dimostrazione che un'exit strategy è ancora possibile, malgrado i numeri degli esuberi siano ancora esorbitanti e che si può ancora discutere sul piano della proposta». Proposta che trova nel territorio casertano un'area pur sempre appetibile, tale da suscitare le mire non solo di imprese affermate nel panorama nazionale (il gruppo Orefice) ma anche di aziende di spicco locali (tra queste una newco napoletana di prossima ufficializzazione, oltre ad altre società specializzate nel campo energetico e dei servizi tecnologici).
LA CARTA
«Le azioni da mettere in campo adesso sono tre - è il giudizio del sindacalista- la prima dovrebbe essere mirata ad ampliare la platea delle manifestazioni di interesse; la seconda, trovare punti di convergenza nel più breve tempo possibile; la terza, sottoscrivere gli accordi con i soggetti interessati prima del 23 marzo, ultima scadenza». Mentre a Roma si discute, nel territorio si rafforzano e si moltiplicano le operazioni di contrasto alla procedura di licenziamento, sempre respinta, mai accettata sin dal giugno dello scorso anno.
I TAGLI
Ieri è iniziato il tour delle sigle sindacali di categoria per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla crisi Jabil. Sono stati 150 i lavoratori che nella mattinata si sono ritrovati preso la sede napoletana della RAI per chiedere solidarietà e per difendere il sito delle Telecomunicazioni. Al microfono si sono avvicendati tra gli altri il segretario della Fiom Cgil Francesco Percuoco, il responsabile della Fim Cisl Nicodemo Lanzetta, alcuni rappresentanti di fabbrica che da diverse angolazioni hanno lanciato l'allarme sul futuro del sito. Lunedì di passione a Napoli. Così come potrebbe ripetersi parimenti lunedì prossimo 10 quando gli operai faranno il bis a Caserta, per un presidio che si svolgerà presso la Prefettura. Si tratterà di un replay quasi doveroso che si spera possa avere miglior fortuna rispetto a quanto già avvenuto sia agli inizi di luglio sia alla fine novembre dello scorso anno allorquando venne invocato l'intervento più concreto del Governo.
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