La banda del buco colpisce a scuola:
colpita anche la presidenza a Caserta

La banda del buco colpisce a scuola: colpita anche la presidenza a Caserta
di Claudio Lombardi
Mercoledì 26 Maggio 2021, 08:51 - Ultimo agg. 27 Maggio, 19:12
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Dell'incursione, ieri mattina, non restava che un cumulo di calcinacci, qualche arnese da scasso e tanta amarezza. Ladri in azione, l'altra notte, a Recale: a essere colpita è stata la scuola secondaria di primo grado «Giovanni XXIII», in viale Europa, sede dell'istituto comprensivo. I malviventi hanno fatto irruzione nell'edificio smontando la grata a protezione e forzando una porta-finestra alle spalle del plesso. Una volta all'interno, hanno manomesso l'allarme e si sono diretti al primo piano verso il laboratorio informatico. Non potendovi accedere, in quanto protetto da una blindatura, hanno ripiegato sull'ufficio di presidenza: hanno praticato un foro su una delle pareti di un'aula adiacente e sono entrati, facendo razzia. Sottratti tre personal computer, dei pc portatili, un monitor e un robottino, che sarebbe stato usato per un progetto di robotica formativa.

Non contenti, i balordi hanno «visitato» diverse classi e, dove hanno potuto, hanno smontato i proiettori collegati alle lavagne interattive. Da una stima ancora provvisoria, il valore commerciale del bottino non dovrebbe essere inferiore a 20mila euro, esclusi i costi per riparare i gravi danni alla struttura. Guadagnata l'uscita, la banda si sarebbe data alla fuga, si presume, a bordo di un furgone, con alla guida un complice. Nel guadagnare l'uscita, forse insospettiti da rumori, i malviventi hanno lasciato nel cortile e nelle aiuole uno dei pc e il monitor.

Solo al momento dell'apertura dei cancelli, il personale dell'istituto si è reso conto del raid: avvertito dalla vicaria, il preside Giovanni Spalice ha quindi denunciato l'episodio ai carabinieri della stazione di Macerata Campania e ha disposto l'interruzione delle attività didattiche, che, però, riprenderanno già stamattina.

L'edificio è stato sanificato in tempi record per non arrecare ulteriori disagi agli studenti e ai genitori. «Tra i reati predatori commenta Spalice il furto nelle scuole è quello più vile, perché sottrae ai ragazzi gli strumenti del sapere. Quei computer, quei proiettori, quel robottino, che un ladro venderà per poche decina di euro al mercato nero, erano stati acquistati con enormi sacrifici e avevano una valore enorme per noi, non solo economico». Gli inquirenti sono alla ricerca di un gruppo di professionisti: il modus operandi, la tecnica di scasso e la velocità di esecuzione fanno escludere che ad agire siano state le solite baby-gang che si divertono a mettere a soqquadro le aule. I militari hanno già ascoltato docenti e collaboratori scolastici e hanno effettuato i rilievi dattiloscopici. Il sospetto che la banda abbia potuto avere un basista del posto. Non si escludono perquisizioni mirate.

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