Caserta, la Regione revoca i fondi
per il nuovo biodigestore

Caserta, la Regione revoca i fondi per il nuovo biodigestore
di Daniela Volpecina
Mercoledì 27 Aprile 2022, 07:46 - Ultimo agg. 14:58
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Stop ai fondi per la realizzazione del biodigestore anaerobico per il trattamento dei rifiuti organici in località Ponteselice. La Struttura di Missione della Regione Campania, in una nota del 22 aprile scorso, indirizzata al sindaco di Caserta, Carlo Marino, ha annunciato la revoca del finanziamento di 26,5 milioni di euro dopo aver constatato che l'Ente non potrà rispettare il termine ultimo del 31 dicembre 2022 per l'aggiudicazione delle gare di appalto e l'avvio del cantiere. Ciò tuttavia non significa che il biodigestore non verrà più realizzato. Ma solo che probabilmente non verrà realizzato in tempi brevi.

Nel documento, a firma della dirigente regionale Lucia Pagnozzi, c'è scritto infatti che il procedimento di verifica del sito di assoggettabilità alla Via (Valutazione di impatto ambientale) proseguirà e che l'impianto, se nel frattempo l'amministrazione comunale dimostrerà che ne sussistono requisiti e presupposti, potrà essere finanziato con i fondi europei della nuova programmazione 2021-2027. Una situazione che gli ambientalisti e i componenti del comitato contro il biodigestore avevano fin da subito definito anomala, denunciando anche vizi formali nel procedimento.

Le prime avvisaglie erano state infatti registrate il 25 febbraio. In quella circostanza la Regione intimò al Comune di inviare, entro trenta giorni, documentazioni e pareri integrativi sul progetto dell'impianto con un elenco di ben 61 osservazioni.

Tra le richieste quella di fornire maggiori indicazioni sulla produzione del percolato e sul suo smaltimento, sulla genesi dei reflui e sul loro stoccaggio, sulle misure di prevenzione degli incendi. E ancora indicazioni sulla proprietà dell'area, che come è noto non è pubblica, una descrizione dettagliata delle dimensioni delle opere da realizzare, un chiarimento su quanti e quali altri comuni della provincia avrebbero usufruito dell'impianto con una stima delle emissioni in atmosfera degli inquinanti e uno studio sull'impatto acustico. Il Comune, dal canto suo, rispose che sarebbe stato impossibile produrre l'intera documentazione in trenta giorni e in data 23 marzo, a seguito di una istanza di sospensione dei termini della procedura, ottenne una proroga di ulteriori quarantacinque giorni, che sarebbero scaduti il prossimo 7 maggio.

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«Questo Ente si legge nella replica del Comune alla Regione ha immediatamente attivato il raggruppamento di imprese aggiudicatarie della progettazione definitiva ed esecutiva e del servizio di Direzione dei lavori e di Coordinamento della sicurezza per ottemperare alle richieste di chiarimento dello Staff Valutazione ambientali della Regione e ha avviato le indagini ambientali preliminari sul sito in quanto individuato come potenzialmente contaminato. Le indagini sono ancora in corso ma saranno concluse nei termini previsti e indicati dalla Regione. Si tratta peraltro di attività che costeranno all'Ente circa centomila euro, tra l'altro già impegnati sull'anticipazione ricevuta. L'indicazione pertanto di continuare la procedura presso l'ufficio di Valutazione ambientale appare quindi in evidente contraddizione con la revoca del finanziamento». 

In attesa di conoscere quale sarà la risposta della Regione a questo nuovo appello inviato ieri dall'amministrazione comunale, gli ambientalisti invitano a non abbassare la guardia. «Il pericolo non è ancora scongiurato» commentano a denti stretti. Mostra entusiasmo e parla di «sconfitta per il sindaco Marino» invece il consigliere e capo dell'opposizione di centrodestra al Comune di Caserta, Gianpiero Zinzi. «Da anni in ogni sede avversiamo la decisione di costruire un biodigestore in località Ponteselice, a pochi metri in linea d'aria dalla Reggia vanvitelliana. Un'ubicazione, a nostro avviso, dannosa per il turismo, per la vivibilità del rione Acquaviva e dell'intera città, oltre che dei comuni limitrofi. Se la revoca del finanziamento del progetto salva Caserta da un disastro annunciato, dall'altro certifica l'inconcludenza di questa giunta incapace di attrarre fondi». 

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