Caserta: Medicina, test d'ingresso
confusione ai cancelli, attesa di 3 ore

Caserta: Medicina, test d'ingresso confusione ai cancelli, attesa di 3 ore
di Emanuele Tirelli
Venerdì 4 Settembre 2020, 09:33 - Ultimo agg. 09:38
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L'assembramento c'è stato, ma solo all'esterno. 1350 candidati sono arrivati ieri mattina davanti all'ingresso dell'Aeronautica militare, per fare i test di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentarie dell'Università Vanvitelli. Nessuno di loro, familiari inclusi, sapeva che c'era un secondo varco d'accesso, ancora più vicino all'entrata della Reggia. Dopo, la calca è andata via via a sciogliersi. Molti genitori hanno atteso all'esterno fino all'uscita, per sei ore, ma tanti candidati sono arrivati da soli, sia in auto che con i mezzi pubblici, e qualcuno anche a piedi. In ballo ci sono 550 posti per Medicina e 35 per Odontoiatria.

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Mentre tutti i parenti e gli amici erano fuori ad aspettare l'arrivo dei propri cari, Arnaldo Pellegrino è stato il primo a uscire da uno dei due varchi. «Sono italo-greco, abito in Grecia e ho fatto il test lì. Adesso sono venuto qui per fare questa esperienza e provare anche in Italia. È stato un po' fastidioso indossare la mascherina per tutto il tempo, ma per il resto la mattinata è stata abbastanza normale, e all'interno non ho riscontrato nessun problema».
LE IDEE CHIARE
«Questa mattinata me l'aspettavo più disorganizzata», ha detto Federico Lampitelli, appena diplomato, 19 anni compiuti da qualche giorno. «Non sono favorevole ai test d'ingresso. Preferisco l'accesso libero perché sei tu a scegliere la facoltà e non devi affidarti a una prova: quel giorno potresti essere molto preparato ma farti prendere dall'ansia, tanto da non riuscire a fare nulla di buono. Per adesso non ho un piano B. Voglio entrare a Medicina. Se non ci riesco ora, riproverò l'anno prossimo».
LE AMICHE
Floriana e Rosa si conoscono dalle scuole elementari. La prima viene da Frignano, la seconda da Trentola. Sono state in classe insieme fino alle medie, poi una ha scelto lo scientifico e l'altra il classico. Ai test di Medicina ci sono andate insieme. Per Floriana, «la prova ha una difficoltà medio-alta. Ho fatto quella di Veterinaria per esercitarmi e mi è sembrata più semplice. Dentro era tutto ben organizzato. Ci hanno direzionati con le transenne, abbiamo indossato la mascherina e usato il gel, sia prima che dopo la firma. Mi ha fatto piacere perché ho molta paura del Coronavirus». Floriana è già entrata a Biotecnologie e Rosa a Farmacia, quindi hanno costruito le basi per un altro percorso, nel caso in cui quello di Medicina non dovesse principiare. «L'ansia c'è stata di più nei giorni scorsi», ha aggiunto Rosa. «Sono arrivata a oggi (ieri, ndr) che l'avevo già sfogata tutta. Tre le ore d'attesa prima di iniziare, senza i telefonini a disposizione, quindi sono stata con me stessa e mi sono tranquillizzata. Ho seguito i consigli del mio professore di logica, iniziando con le domande di biologia e lasciando la logica alla fine».
LA SECONDA VOLTA
«Per me è la seconda volta. Rispetto all'anno scorso ho notato una maggiore organizzazione, anche nella sistemazione di banchi e posti», ha sottolineato Chiara Tartaglione, ventenne di Curti. «Intanto frequento la facoltà di Biotecnologie, quindi la mia preparazione è cambiata rispetto a quella che avevo quando ho affrontato i test dell'anno scorso».
PIANO B, C, D
«Rispetto a quelli di Veterinaria, questi sono stati più difficili», ha detto Luigi Cassetta, neodiplomato. «Farò anche il test per Professioni sanitarie e ho fatto domanda a Farmacia e Biotecnologie».
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