Covid a Caserta, tre morti in sette giorni
e don Primo è ancora in isolamento

Covid a Caserta, tre morti in sette giorni e don Primo è ancora in isolamento
di Ornella Mincione
Mercoledì 7 Ottobre 2020, 08:20 - Ultimo agg. 8 Ottobre, 18:33
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Tre morti nel giro di una settimana. L'ultimo report dell'Asl, pubblicato ieri, aggiorna anche il dato dei decessi.
Dopo la morte del vescovo Giovanni D'Alise, ieri l'azienda sanitaria casertana ha registrato due decessi di pazienti, uno di Maddaloni e uno di Conca della Campania (Galluccio), entrambi positivi al Covid, per un totale di 52 decessi. Intanto, un altro numero alto per i nuovi positivi, 61, nelle ultime 24 ore prima della pubblicazione del report, emersi dall'analisi di 723 tamponi. Il totale dei positivi da marzo è 2.207, di cui 907 attuali. Per fortuna ieri sono state certificate anche 45 guarigioni, che portano il totale dei cittadini usciti dal tunnel del Covid a quota 1.248.

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Momenti di paura per don Primo Poggi, su cui nella mattinata di ieri era girata in rete una notizia falsa circa il suo decesso. Don Primo Poggi è ancora positivo al  Coronavirus  e resta in isolamento presso il suo domicilio. Analizzando i dati dei report di queste ultime settimane, a fronte delle nuove positività, crescono anche le guarigioni. I nuovi pazienti infetti sono per la maggior parte asintomatici o con sintomi lievi. Fattore ripetuto più volte che deve portare a constatare che l'infezione non è di per sé da temere, eccetto nei casi di pazienti con patologie pregresse o in età più avanzata, che potrebbero avere complicanze importanti.
 

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Dunque le guarigioni, al di là della circostanza clinica per cui il paziente non presenta più febbre, tosse o dispnea, sono decretate principalmente dalla negativizzazione del virus: il paziente positivo, infatti, viene sottoposto a più tamponi fino a quando la negatività della presenza del virus non viene confermata da almeno due esami a distanza di 24/48 ore. Per ora, su circa 900 pazienti, sono soltanto 45 i ricoverati all'ospedale Covid di Maddaloni: tutti gli altri sono seguiti dai Team Covid del territorio provinciale messi in moto già dalla prima fase dell'emergenza dal direttore generale dell'Asl di Caserta Ferdinando Russo. Un centinaio di medici, raggruppati in tre centri della provincia, Piedimonte, Grazzanise e Caserta, monitorano 24 ore su 24 tutti i pazienti infetti di Terra di Lavoro. Ma non soltanto loro. 

I medici dei Team Covid non abbandonano i pazienti dichiarati guariti. Il mix di farmaci che viene somministrato potrebbe avere alcune conseguenze che vengono poste sotto controllo dai medici anche post negativizzazione del virus. ecco perché queste speciali squadre sono formate da diversi operatori sanitari e da medici con diverse specializzazioni che si adoperano affinché ciascun paziente possa avere l'assistenza necessaria e anche gli esami diagnostici utili a capire la vera entità delle patologie.

Ciò non vuol dire che il territorio di Caserta non sia attrezzato per il ricovero ospedaliero specializzato e dedicato esclusivamente all'emergenza Covid.

L'ospedale di Maddaloni ha 71 posti letto per la degenza ordinaria, oltre ai 15 posti letto di Terapia intensiva. L'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano ha convertito il reparto di Malattie infettive in reparto Covid, con 18 posti letto utili. Inoltre, ci sono i 24 posti letto del modulo di Terapia intensiva commissionato ad aprile scorso dalla Regione Campania. Ad oggi tale modulo non ha ancora accolto alcun paziente: potrà farlo quando il 75% dei posti di Terapia intensiva dell'ospedale di Maddaloni sarà impegnato. In questo caso, l'ospedale provinciale è chiamato a intervenire offrendo la propria disponibilità. Fino al 3 settembre scorso, il modulo non aveva ancora ricevuto la verifica necessaria perché l'ospedale risultasse di fatto affidatario della struttura. Dopo la verifica e i collaudi sulle attrezzature interne (cosa avvenuta due settimane fa) l'azienda può in concreto utilizzare quei posti di terapia Intensiva. L'Asl si è industriata perché i pazienti ricoverati al presidio di Maddaloni, positivi al Covid ma clinicamente guariti, potessero attendere la negativizzazione del virus in un Covid Resort, collocato presso l'ospedale di Teano, con i suoi 20 posti letto.

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