Caserta, il centro è blindato
e la movida “trasloca”

Caserta, il centro è blindato e la movida “trasloca”
di Emanuele Tirelli
Lunedì 6 Settembre 2021, 09:12
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Quante pattuglie, tutte insieme nelle strade del centro di Caserta nel primo fine settimana successivo l'omicidio di Gennaro Leone, soprattutto di sabato sera. Obiettivo: ordine pubblico e rispetto dell'ordinanza del sindaco Marino che ha vietato il consumo di bevande alcoliche dalle 22 alle 8 del mattino su tutto il territorio comunale; e che ha previsto restrizioni ancora più importanti per il centro individuato in un quadrilatero, dove la musica deve cessare alle 22 e i locali devono smettere di somministrare cibi e bevande dalle 24, con sgombero dei clienti entro trenta minuti. Nonostante il meteo poco favorevole alla vita in strada, gli effetti si sono notati comunque, tant'è che in altre zone di Caserta, non interessate dalle limitazioni più stringenti, i locali hanno continuato a servire i clienti ben oltre i colleghi del «quadrilatero». Le posizioni nei confronti della decisioni di Marino continuano a essere contrastanti, anche se meno opposte rispetto ai giorni scorsi.


Secondo il presidente provinciale di Confesercenti, lo spiegamento di forze dell'ordine che si è visto non potrà durare a lungo. «Vogliamo proporre al Comune la creazione da parte nostra di un servizio di vigilanza privato», ha detto Salvatore Petrella. «Adesso la città è in campagna elettorale, quindi aspetteremo l'elezione del sindaco e ne parleremo con lui. Di questa dimensione si discuteva già ai tempi del centro commerciale naturale ma non riuscimmo a trovare un accordo con Palazzo Castropignano. Adesso credo che sia una vicenda necessaria, naturalmente di supporto e non di sostituzione delle forze dell'ordine, concentrata solo nel fine settimana. Abbiamo avuto diverse richieste dai nostri associati e pensiamo che sia arrivato il momento di realizzarla, anche perché bisogna avere una linea di gestione che non riguardi solo i periodi particolari come questo ma tutte le settimane dell'anno. Guardando invece agli effetti dell'ordinanza nel primo weekend, il maltempo di sabato ha di fatto limitato un po' le uscite delle persone e quindi la frequentazione di strade e locali».

Ritardo e discriminazione. Sono questi i due concetti principali ripetuti da Giuseppe Russo, presidente provinciale della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi). «Tutto questo spiegamento di forze dell'ordine ci sarebbe potuto essere dopo la seconda o la terza rissa, quindi molto tempo fa. E il problema sarebbe stato risolto senza arrivare alle chiusure e a queste limitazioni. Invece adesso sono i locali a pagare l'immobilismo di lunghissimi mesi. Consideriamo che le restrizioni così importanti nel cosiddetto quadrilatero siano assolutamente discriminatorie. D'altronde abbiamo visto come in altre zone della città le persone si sono trattenute ben oltre la mezzanotte. È una concorrenza sleale: o per tutti o per nessuno. E chiediamo che venga prorogato l'orario di chiusura almeno fino all'una di notte per permettere ai locali con i tavoli di far cenare tutti i clienti con serenità e magari anche per il post-cena. In caso contrario le attività saranno economicamente devastate perché tutti i clienti inizieranno a spostarsi altrove per avere più tempo a disposizione».

«Un effetto positivo ci sarebbe presidiando il territorio senza le restrizioni ai locali», ha commentato Lucio Sindaco, presidente provinciale di Confcommercio. «Invece c'è stata solo un'azione di controllo amministrativo, volto cioè alla verifica del rispetto dell'ordinanza. Ma il problema non sono i locali. Lo sono casomai alcune persone che frequentano il territorio, quindi è la strada a dover essere oggetto di attenzione». Secondo Sindaco questa ordinanza serviva a dare una risposta pubblica, e l'ha fatto. «Però nel modo sbagliato, perché reprimere è più facile che controllare, e questa decisione dell'amministrazione sembra volta a mettere in difficoltà i locali perché non coglie l'aspetto principale della vicenda. Il commento della nostra associazione è il commento dei nostri associati, e non più che essere negativo».

«Siamo contenti in parte dell'ordinanza», ha sottolineato Rosi Di Costanzo del Comitato Vivibilità Cittadina Caserta. «Oggi è il momento del rigore ed era giusto agire attraverso un comportamento così stringente, ma non è solo con i divieti che si risolvono i problemi. Alla fiaccolata c'erano molte persone, ma secondo noi erano ancora troppo poche. La città si deve risvegliare completamente e per questo il nostro comitato, insieme a quello spontaneo che si è costituito per la fiaccolata di sabato, chiederà un tavolo con i candidati a sindaco per parlare della movida nel centro della città, per ascoltare le loro proposte e per avanzarne una: riguarderà il periodo di Natale, in modo tale che a Caserta possano convivere insieme e serenamente tutte le fasce d'età, in una dimensione che non sia dettata solo dall'alcol. Inoltre, osservando i ragazzi che sono venuti alla fiaccolata di sabato abbiamo notato chiaramente che c'è tanta rabbia, e il compito di introdurli a una vita fatta di alternative è di noi adulti».
 

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