Movida senza mascherina, assembramenti ovunque, controlli assenti. Si sono presentate così le città e i paesi di Terra di Lavoro in questo ultimo weekend. Folle di giovani indifferenti ad ogni monito, sfacciati e indisturbati hanno riempito le strade e le piazze della provincia, dai grandi centri ai piccoli borghi. Parola d'ordine: non usare la mascherina.
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Sui social impazzano i filmati degli assembramenti e la polemica, forte ed esasperata, dell'assenza di controlli. Né multe, né richiami. Tutto è accaduto nell'assoluto silenzio di chi avrebbe dovuto far rispettare la norma. A Caserta, piazza Dante, via Mazzini, piazza Correra, via Vico e poi tutte le strade con i locali sono state in queste sere uno straordinario incubatore di alchimie pandemiche. «Sono passata con mio marito dice esterrefatta Gloria Cosimotti, docente di Caserta in via Gramsci sabato sera. Eravamo senza parole. Noi con la mascherina, attenti a mantenere anche con le altre persone per strada la distanza prevista per evitare eventuali contagi mentre centinaia e centinaia di adolescenti l'uno addosso all'altro, privi di ogni presidio, si passavano bicchieri, si scambiavano effusioni, litigavano, urlavano. Ho avuto un'impressione nefasta. Mi è immediatamente venuto in mente l'anno scolastico che sta per cominciare e ho avuto paura».
Senza regole, senza nessuno che li abbia indotti o obbligati a cambiare atteggiamento. Corso Giannone, via San Carlo, via Ferrante ovunque ci sia un locale ci sono stati assembramenti senza controllo. Ovunque. I vigili urbani di sera non sono in servizio, dalle 22 non più. Restano le altre forze dell'ordine, ma ovunque è caos. Chi deve dunque farsi carico di dirimere la questione? A chi bisogna chiedere un intervento deciso, improrogabile, necessario? A chi le persone normali, senza voler dire perbene, devono fare riferimento per sentirsi tutelate? «Anche nei locali tutti senza mascherina ha aggiunto Dolores Sgueglia, infermiera -; non si rendono conto di quanto sia pericoloso, di quanto sia facile la trasmissione del contagio. La estrema superficialità con cui si disattendono regole semplicissime mostra non l'incoscienza dell'età ma l'indifferenza per le regole della convivenza civile. È un dato allarmante e non si può far finta di niente. Questo atteggiamento e questa assenza di controlli la pagheremo tutti».
LA SALUTE PUBBLICA
Città e paesi divisi in due. Gli adulti preoccupati e disorientati, i giovani allo sbaraglio e senza reprimende. Di chi la responsabilità? Se la salute pubblica è diretta responsabilità del primo cittadino qual è l'azione messa in campo per tutelare, in tempo di pandemia, la salute delle comunità? Quella degli assembramenti è una costante che non può andare in scena, ogni fine settimana, senza che le autorità competenti se ne facciano carico. Se esiste un pericolo, se esistono regole da rispettare, è necessario che chi guida le istituzioni se ne faccia carico. «In via Trieste a Casagiove dice Giovanni Coletta, medico ho rischiato di investire una giovane che, evidentemente brilla, ha improvvisamente attraversato la strada. Una folla disordinata e chiassosa, senza mascherine, ingombrava il passaggio davanti ad un'enoteca. Così finiremo male e non vorrei che il mio fosse il grido inascoltato di Cassandra». Dalla pagina Facebook del comune di Aversa il sindaco Alfonso Golia sabato aveva detto: «Ieri sono stato in strada con i controlli così come farò questa sera. Raccomando a tutti le precauzioni che oramai conoscete bene». A Caserta, nessun segnale.
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