Caserta, il vento mette ko
il Parco della Reggia: 34 alberi ko

Caserta, il vento mette ko il Parco della Reggia: 34 alberi ko
di Lidia Luberto
Lunedì 23 Dicembre 2019, 07:59 - Ultimo agg. 08:10
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La bufera di vento che ha tormentato la Campania in queste ultime ore non poteva lasciare indenne il parco della Reggia Vanvitelliana. La violenza dei fenomeni atmosferici che si sono abbattuti sul secolare patrimonio verde del monumento ha lasciato, questa volta danni consistenti e inevitabili. Così ieri si è proceduto alla conta dei danni. È stato lo stesso direttore, Tiziana Maffei, ad effettuare, nelle prime ore del pomeriggio, un dettagliato sopralluogo nel parco. E il risultato non è stato confortante. Lo ammette, sinceramente addolorata, la stessa Maffei.
I DANNI
«A terra ci sono almeno 34 alberi, molti dei quali secolari, tra i quali lecci, querce, cipressi, abeti, olmi. Una vera tragedia», dice. «Non tutti sono caduti in questi giorni, tanti erano, infatti, già stati danneggiati o abbattuti da eventi avvenuti negli ultimi due anni, ma sono almeno 15 le piante divelte in questi giorni. Una situazione non mutabile date le condizioni in cui versa il parco, ormai un «infermo gravissimo», sottolinea la direttrice. «Molti alberi sono malati, hanno radici vuote, tronchi cavi, e quando il terreno si impregna di acqua come sta accadendo sempre più frequentemente a causa di eventi climatici che si presentano con violenza crescente, le cadute e i danni sono ineluttabili». Pregiate e rare alcune delle piante cadute. «È una vera sofferenza vedere sradicati tanti esemplari, come la rara cupressacea secolare caduta ieri, un vero monumento naturale talmente bella che ho pensato di lasciarla lì, come appunto una sorta di vestigia per celebrare la bellezza della natura, una traccia di quello che era», dice il direttore. Senza contare che, in certi casi, gli alberi, cadendo, provocano danni anche a quelli che si trovano accanto. «Il grande esemplare caduto ieri, ha tranciato di netto, un abete che era lì vicino. Una scempio davvero. Tanti rami a terra, che finiranno per marcire sul posto».
I RISCHI
E potrebbe non finire qui. «Purtroppo le piante in pericolo sono tantissime, perché sono danneggiate, malate, trascurate. Un situazione che crea anche problemi di sicurezza», ammette Maffei. «Perciò domani terremo chiuso il giardino inglese. Sono lì le maggiori criticità. Qualche problema, quando c'è un vento così forte, lo abbiamo anche nel parco, ma devo pensarci bene prima di renderlo inaccessibile per i visitatori che, comunque, pagano il biglietto intero. Piuttosto ho chiesto ai custodi di vigilare e, in caso di forti raffiche, di raccomandare ai presenti di non addentrarsi nei viali troppo alberati».
I RIMEDI
La questione da affrontare in modo rapido è quella relativa all'emergenza. Insomma, ora è necessario trovare rimedi e porre in essere interventi adeguati a scongiurare ulteriori danni. «La prima cosa che farò è un bando per il riciclo del legno degli alberi caduti. In altri termini - spiega Maffei - ho intenzione di emanare un bando a compensazione, ovvero, dare la possibilità di prendere le piante cadute a chi dimostra di riutilizzarle per farne cippato energetico o a chi lo usa per lavorazioni artigianali. Questo, nell'immediato. Invece, a medio termine stiamo per realizzare un bando per la messa in sicurezza e per la cura delle piante e un altro finalizzato all'individuazione di un agronomo anche per poter rimuovere gli alberi irrimediabilmente danneggiati e, quando è possibile, sostituirli con altri dello stesso genere». I fondi Intanto, stanno per essere assegnati i lavori per la peschiera, le serre, la parte rimanente delle facciate con i relativi tetti e lo scalone. «Si tratta di un finanziamento di circa 10 milioni».
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