Primarie Pd, a Caserta effetto Schlein: il partito sarà commissariato

Dopo le dimissioni da commissario Matteo Mauri

Rivoluzione a Caserta dopo le primarie del Pd
Rivoluzione a Caserta dopo le primarie del Pd
di Adolfo Pappalardo
Martedì 28 Febbraio 2023, 07:44 - Ultimo agg. 16:54
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Anche se in Campania la vittoria congressuale spetta a Bonaccini, la regione non sarà certo immune dal nuovo corso della Schlein. Anzi. Ma è ancora troppo presto per capire come verrà rivoluzionato localmente il partito. Con un'unica cosa certa: questione di ore e scatterà il commissariamento di Caserta, la provincia sconquassata da un tesseramento dopato che ha invelenito il congresso e trascinato il partito in tribunale. E qui, in Terra di lavoro, arriverà la prima svolta della neo segretaria del Pd. Più complicata, anzi complicatissima, la situazione di Napoli e della segreteria regionale dove i giochi sono stati già avviati e sembra difficile fermarli ora. 

Sulle due poltrone infatti, alla vigilia del congresso si è chiuso l'accordo per candidature unitarie riferibili all'area del governatore. Per la poltrona campana, quella più cara a De Luca perché è l'organismo che dovrebbe licenziare tra due anni e mezzo quel terzo mandato ora a rischio, è stata designata Rosetta D'Amelio ed è partita tutta la macchina (liste comprese) anche se è assente la federazione di Caserta.

E su quest'ultimo punto si potrebbe aprire un vulnus burocratico che potrebbe mettere a rischio la corsa.

Su Napoli, invece, è stato designato Giuseppe Annunziata, fedelissimo del capogruppo in Regione Mario Casillo, ma non sono state ancora presentate le liste. Insomma se da un lato è un po' complicato fermare una partita già avviata, dall'altro si pone un problema tutto politico. Perché certo Bonaccini su 44 delegati campani all'assise nazionale ha preso la maggioranza (29 su 15 della Schlein) ma Napoli, parliamo del capoluogo, è stata espugnata dal voto della neo segretaria sia nel voto dei circoli che in quello popolare (ed elegge nell'assemblea nazionale Teresa Armato, Nicola Corrado, Elisabetta Gambardella e Daniele Simonetti). Un dato tutto politico di cui non può non tenersi conto. Ci sarebbe tutto da ridiscutere. Specie a Napoli dove il segretario in pectore, sostenitore di Bonaccini, da giorni vergava dichiarazioni e rilasciava interviste come se fosse già in carica. Prima che il ciclone Schlein demolisse le certezze del gruppo dirigente, tutto a favore del governatore dell'Emilia. E quindi da domenica sera tutto si è capovolto all'improvviso.

Naturale però che da ieri il gruppo della Schlein a Napoli (il segretario uscente Marco Sarracino, l'assessore Teresa Armato e l'area di Articolo Uno) s'interroghi su come cambiare il corso delle cose. A meno che, e questa è un'altra ipotesi, non sia l'area Bonaccini a Napoli a farsi avanti per ridiscutere gli accordi dopo la radicale modifica dello scenario politico democrat. Anche perché il nuovo gruppo dirigente nazionale che andrà a insediarsi a breve potrebbe anche scegliere diversamente. Non facendo tabula rasa ovviamente ma imponendo nuove scelte. «Dovrebbero essere loro a capire che il quadro è radicalmente cambiato», ragionano dall'area Schlein ben sapendo che difficilmente lo faranno.

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Paradossalmente è meno complicato risolvere il nodo di Caserta. Qui a metà gennaio ha rassegnato le dimissioni da commissario Matteo Mauri, nominato appena sei prima da Enrico Letta. Troppe tensioni per un tesseramento che non faceva presagire nulla di buono. E infatti da lì a poco ecco l'impennata di iscrizioni al Pd che arrivano a oltre seimila, poi la cancellazione della metà e il successivo ricorso in tribunale. Senza che il Pd casertano abbia potuto votare i suoi rappresentanti. Sia a livello locale che all'assemblea nazionale. In una girandola di veleni e carte bollate in una provincia in cui l'area Bonaccini era presente in massa. Dal sindaco del capoluogo Carlo Marino passando per il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero sino al deputato Stefano Graziano e all'eurodeputata Pina Picierno, designata vice del governatore dell'Emilia in caso di vittoria. Non certo tutti responsabili delle anomalie del tesseramento, ci mancherebbe, ma sicuramente una provincia ostile alla nuova segretaria che vince solo nel capoluogo.

«Il voto delle primarie in Terra di Lavoro per Schlein è stato straordinario se si pensa che tutta la filiera istituzionale del Pd era schierata con Bonaccini», dice non a caso il coordinamento per Schlein di Caserta. Per questo tutti danno per certo un commissariamento del partito con qualcuno mandato da Roma. E sarà uno dei primi atti del nuovo segretario. 

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