«Il Ponte Valore è a rischio,
ignorati i divieti di transito»

«Il Ponte Valore è a rischio, ignorati i divieti di transito»
di Giuseppe Miretto
Venerdì 12 Ottobre 2018, 13:00
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MADDALONI - Rischi certificati e ignorati. Il ponte lesionato continua a vibrare: scoppia la rivolta dei comitati civici e dei sindacati dei trasporti, contro la gestione del «Ponte Vapore»: crea pericoli per il traffico veicolare sull'ex provinciale Nola-Caserta e metterebbe a rischio pure la sottostante circolazione ferroviaria.

«Abbiamo rilevato l'esistenza di certificazioni annuncia Angelo Lustro- segretario provinciale della Filt-Cgil- che documentano quanto la struttura non sia più adeguata a sostenere le sollecitazioni prodotte dai treni e dai Tir. Chiediamo una riunione dell'«Organo di vigilanza e sicurezza» in Prefettura: Comune, Provincia, Regione, Trenitalia e Rfi non possono più rimpallarsi responsabilità che di fatto sono condivise. Non ci interessano né le indagini giudiziarie né i contenziosi che non portano a nulla. Lo dimostra un contenzioso irrisolto dal 2012. La prevenzione è un obbligo. La sicurezza dei treni, dei viaggiatori e delle auto poi non può essere subordinata a fumose disquisizioni sull'attribuzione di competenze».
 
La struttura, costruita durante l'ultimo conflitto bellico, è affetta da uno «stato di criticità grave» certificata (Ctu 2012 commissionata dal Comune). Il Ponte, sebbene sia stato chiuso al traffico pesante (con l'ordinanza n.73 del sindaco De Filippo) continua a essere attraversato dai Tir incuranti dei divieti e pure dai convogli ferroviari che viaggiano sulla linea Caserta-Cancello-Napoli. Due sorgenti di vibrazioni ritenute insostenibili.

Lo chiarisce la consulenza (firmata dall'ingegnere Giuseppe Garofalo) che documenta «segni di dissesto lungo le spalle laterali; assenza di qualsiasi criterio antisismico nella sua costruzione». «Il fatto grave rilancia Fabrizio Crisci, presidente del Comitato Abc- è che da sei anni, nonostante perizie aggiuntive che hanno confermato lo stato di ammaloramento, non si procede a ridurre le fonti di vibrazioni (Tir e treni) con enti coinvolti recalcitranti a qualsiasi concertazione».

La richiesta choc è di sospendere sia la circolazione veicolare che quella dei treni in assenza di un intervento di adeguamento sismico. Su questa emergenza, e non solo, il sindaco Andrea De Filippo ha scritto al presidente della Regione Vincenzo De Luca: «Persistono sul nostro territorio delle criticità ambientali e infrastrutturali storiche, mai affrontate e che richiedono uno sforzo, straordinario e congiunto». Andrea De Filippo chiede al Governatore il «giusto riconoscimento dei fondi per le compensazioni spettanti al territorio attraversato dai treni della Bari-Napoli». Si tratta di almeno otto milioni e mezzo di euro. Una vicenda che si intreccia, vista l'urgenza in corso, con la necessità di adeguamento infrastrutturale della linea ferroviaria storica e anche giocoforza del Ponte Vapore che la sovrasta.

Secondo i sindacati confederali «sarebbe bizzarro far sfrecciare convogli per l'alta capacità a 180 chilometri orari lasciando intatto un ponte non in regola con i criteri antisismici». Ma la lista delle «emergenze storiche», approntata dal sindaco, è lunga. «È tempo chiarisce- di mettere fine al disastro ambientale provocato dalle esondazione del collettore fognario ex Casmez. Il condotto sottodimensionato, che danneggia Maddaloni e Acerra, non può non essere ampliato. E questa è una competenza esclusiva regionale». Oltre alla carenze, c'è una speranza: «Inserire Maddaloni nell'area Zes collegata alla logistica retro portuale». E qui si apre la questione, ancora non risolta, dell'ingresso del Comune nel Consorzio Asi.
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