Perseguita la presidente Asi Raffaella Pignetti, la Procura indaga lo stalker

Undici mesi da incubo per la donna

Raffaella Pignetti
Raffaella Pignetti
Marilu Mustodi Marilù Musto
Mercoledì 9 Novembre 2022, 08:45 - Ultimo agg. 10 Novembre, 13:18
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Era spiata, seguita, osservata. Per mesi Raffaella Pignetti, presidente del consorzio Asi di Caserta, ha esorcizzato il presentimento di sentirsi braccata con il pensiero degli affetti, della famiglia. Ma l'evidenza non poteva essere negata per sempre, si sentiva perennemente in attesa di una tragedia che aveva, però, un volto, vestiva in giacca e cravatta e frequentava ambienti politici. Non erano solo sensazioni, il pericolo c'era. E lei aveva ragione. Un uomo di 44 anni, impiegato nella segreteria di un europarlamentare con ufficio a Roma, è ora indagato dai magistrati della Procura di Roma per atti persecutori e stalking nei confronti di Raffaella Pignetti.

Un caso che riaccende i riflettori sui mille volti dark della violenza. Ora il presunto stalker è a piede libero, ma da gennaio del 2021 fino a novembre dello stesso anno è stato l'ombra della presidente dell'Area di Sviluppo Industriale della provincia di Caserta. In un «frame» consegnato agli atti dei magistrati si noterebbe, stando all'accusa, una piccola presunta telecamera nella giacca dell'indagato. Il dettaglio emergerebbe dalle foto che la vittima è riuscita a scattare durante gli inseguimenti. Lui si era forse reso conto di essere stato scoperto e negli ultimi tempi cercava di nascondersi, compariva all'improvviso per poi nascondersi di nuovo, stando alle accuse.

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È stato per un evento dirompente, l'arrivo dei carabinieri sul posto, che questa storia sepolta nelle pieghe di ben due uffici inquirenti d'Italia, è tornata allo scoperto fino ad arrivare alla firma sul decreto del pubblico ministero per una perquisizione locale e personale nei confronti del pedinatore. «Un atto reso possibile grazie alla concretezza e alla sensibilità della Procura di Roma», dice adesso l'avvocato di Raffaella Pignetti, il legale Roberto De Vita. L'indagato è un 44enne insospettabile, una carriera al servizio delle varie segreterie politiche da oltre dieci anni a questa parte e una vita apparentemente tranquilla. Incensurato.

Il 19 e il 24 novembre del 2021 aveva seguito per l'ennesima volta Raffaella Pignetti la quale, però, come promesso ai carabinieri (dopo la seconda denuncia), aveva telefonato al 112: «È qui di fronte a me», aveva detto ai militari al telefono. Il 24 novembre era prevista una riunione al Cise, confederazione italiana sviluppo economico, in via degli Uffici del vicario a Roma, alle spalle di piazza del Parlamento: Raffaella Pignetti aveva visto l'inseguitore. Si era fermata a un bar tendendo un'esca a cui il presunto stalker aveva poi abboccato: si era, infatti, seduto a un tavolo del bar di fronte, in compagnia di un amico. A quel punto, erano arrivati i carabinieri. Dopo il fermo in strada, i militare dell'Arma lo hanno interrogato e perquisito. A casa sua, poi, hanno trovato computer, telefoni cellulari e apparecchiature elettroniche, ora nelle mani della magistratura.

L'inchiesta è stata aperta un anno fa, ma adesso il sostituto procuratore romano ha iscritto l'uomo nel registro degli indagati per atti persecutori e stalking. «La mia assistita ha vissuto momenti di tensione - racconta l'avvocato De Vita - ha modificato le sue abitudini per paura di trovarsi di fronte l'indagato. È stato un incubo». Sì, perché l'escalation degli inseguimenti era iniziata nel gennaio 2021 quando, a Caserta, Raffaella Pignetti si era accorta di essere fotografata da una persona che si trovava a bordo di un'auto d'epoca davanti alla sede dell'Asi.

In quella occasione scattò la denuncia in questura a Caserta che si risolse, però, con l'archiviazione del caso dopo accertamenti sulla vettura. Ma una domanda è d'obbligo: perché prendere di mira la presidente Pignetti? Il 44enne indagato è forse solo la longa manus di qualcuno che lo pilota? C'entra l'ambiente politico in questa brutta pagina di cronaca? «Esiste, probabilmente, un reticolo di relazioni che ha l'uomo, ma non possiamo dire chi siano queste persone o se siano legate a questi fatti. Forse si tratta della fissazione di un singolo oppure chissà. Lo scoprirà, spero, la magistratura». Intanto, con l'avvicinarsi del 25 novembre (giornata dedicata al ricordo delle vittime della violenza sulle donne), l'apertura del fascicolo d'inchiesta a Roma è una breccia che segna il confine fra le sottovalutazioni e la sensibilità, oggi, ai temi della sicurezza delle donne.
 

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