Caserta, la smart city senza pace:
ricorso su secondo bando Publiparking

Caserta, la smart city senza pace: ricorso su secondo bando Publiparking
di Luisa Conte
Mercoledì 6 Aprile 2022, 07:55
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Una «città intelligente»: è questo l'obiettivo del Comune che nei mesi scorsi ha indetto la gara d'appalto per la gestione della Smart city. Un piano, quello presentato, che prevede l'affidamento della gestione dei parcheggi a strisce blu, delle multe, del controllo dei varchi Ztl e di tutto quello che possa rendere un ambiente urbano in grado di interagire con i cittadini per migliorarne la qualità della vita. Il problema è che su questo bando di gara è stato fatto un pasticcio.


Il Comune, infatti, era stato costretto a correggere il primo bando pubblicato ad agosto dello scorso anno dopo un ricorso al Tar presentato dall'Anacap che lamentava l'assenza di un requisito fondamentale: la mancata inclusione dell'obbligo di inserire nel bando l'iscrizione all'Albo previsto dall'articolo 53 del d.lgs.

numero 446 del 1997, richiesto per coloro che gestiscono i servizi di accertamento e riscossione delle entrate degli enti locali. Così l'Ente a fine novembre pubblica un nuovo bando corretto, ma nel frattempo si «dimentica» di comunicare ai giudici del Tar l'annullamento di quello vecchio e così il 31 marzo il tribunale amministrativo dà ragione alla società ricorrente e annulla il bando (vecchio e sostituito). E adesso c'è un'altra novità: anche sul secondo bando (quello corretto) è stato presentato un ricorso al Tar. Questa volta a rivolgersi alla magistratura è stata la Publiparking che ritiene illegittima la proposta della K City srl, che non «sarebbe conforme alla norma». Le contestazioni riguardano alcune presunte illegittimità nel procedimento ed elementi inseriti ad hoc nel secondo bando. Questo ricorso è il secondo presentato dalla Publiparking che ha contestato anche il primo. Si attende ora la sentenza che è prevista nei prossimi giorni. Una faccenda che rischia di allungare i tempi per l'assegnazione dell'appalto da 40 milioni di euro per 10 anni, a cui se ne aggiungeranno altri 10 in proroga. E non è escluso che potrebbe essere tutto da rifare.

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Ma cosa prevede il progetto della K City s.r.l., scelto dal dirigente Biondi e approvato dalla giunta come project financing a discapito di quello proposto dall'Ati Publiparking-Publiservizi? Partiamo dai costi d'investimento che sosterrà la ditta aggiudicatrice dell'appalto, che ammontano a circa 8 milioni e mezzo di euro. Il progetto, che dovrebbe essere realizzato in 18 mesi, prevede il monitoraggio dei flussi automobilistici, la gestione e il controllo delle aree di sosta a pagamento, la possibilità di evidenziare aree di parcheggio vicine alla propria area di percorrenza grazie alle attività dei sensori installati in strada. Per ogni stallo presente sarà collocato un sensore che invia dati ai server. I parcometri che saranno impiegati, circa 140, hanno la capacità di immagazzinare ed inviare in tempo reale dati ed informazioni ai server aziendali ed al Comune. La ditta aggiudicatrice gestirà il servizio di rilevamento di infrazioni al Cds mediante il Sistema Targa System, che consente la rilevazione della validità della sosta mediante una metodologia molto più rapida rispetto al sistema tradizionale. L'attrezzatura è installata su un'autovettura elettrica guidata da due agenti ausiliari della sosta.

Ai fini del rilevamento delle infrazioni è stata prevista la fornitura di autovelox in grado di funzionare sia in modalità automatica che presidiata per la rilevazione della velocità media ed istantanea. Per la gestione e il controllo delle zone a traffico limitato sarà implementato un sistema di sorveglianza per riconoscere automaticamente le targhe dei veicoli. Per il controllo delle Ztl è stata prevista l'installazione di 15 varchi. È anche annunciato l'acquisto di 350 monopattini. Il Comune intascherà il 31 per cento delle somme incassate dal gestore del servizio, circa un milione e mezzo di euro.
 

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