La polizia di Stato ha sottoposto a fermo un 19enne e un 33enne di Giugliano in Campania con l'accusa di aver fatto parte della «banda del buco» che il 20 luglio scorso, in pieno giorno, rapinò una gioielleria di Aversa. I banditi sbucarono da un foro praticato nel pavimento dell'attività, mentre all'interno c'erano il proprietario ed un cliente, che furono immobilizzati e chiusi nel bagno; i malviventi razziarono gioielli e altri preziosi, tra cui il rolex indosso al cliente, e fuggirono poi dallo stesso buco. Il valore del bottino fu di circa 300mila euro. Dalle indagini, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, è emerso che il gruppo era formato da cinque banditi, di cui uno fungeva da palo; i rapinatori realizzarono una scavo collegato all'impianto fognario della zona, riuscendo così a raggiungere il pavimento delle gioielleria.
Determinante per iniziare ad identificare i responsabili sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza interna e i sopralluoghi della polizia scientifica, che hanno permesso di repertare una macchia di sangue, da cui il gabinetto interregionale di polizia scientifica di Napoli ha estrapolato una traccia di dna maschile che, comparata con la banca dati Nazionale, ha permesso di identificare il 33enne di Giugliano.