È più facile delinquere in una città in cui funziona meno della metà delle telecamere comunali? Statisticamente no, almeno analizzando la situazione del capoluogo di Terra di lavoro che non è certo piegato dalla microcriminalità, tuttavia è certo più probabile farla franca. Lo avranno pensato i due rapinatori in sella a una Triumph 850 che, ieri mattina, hanno preso d'assalto un commerciante che viaggiava con 40mila euro in contanti in macchina.
Poche parole e azione fulminea: il centauro seduto sul sellino posteriore ha sfondato il finestrino dell'auto del malcapitato e ha preso la borsa con dentro i soldi.
Quella posizionata in via Roma, angolo piazza D'Amico, è una delle quindici telecamere dell'impianto comunale mai entrate in funzione. Ed è proprio sotto quel raggio cieco che, ieri mattina alle undici, i due biker armati di un punteruolo hanno derubato l'imprenditore. E non è la prima volta che, proprio in quel punto, si verificano azioni del genere. È successo, dal 2016, almeno altre due volte con bottini in denaro - 30mila euro - ma anche in Rolex. Nessun video, nessun colpevole. E anche per il colpo di ieri mattina sarà difficile arrivare a un'identificazione dei responsabili. Per ora si sa che i testimoni sono riusciti a dare indicazioni circa il tipo di motocicletta - una Triumph 850 - ma non il numero di targa. E, come detto, di filmati non ce ne sono. Purtroppo, come detto, quella di via Roma non è l'unica telecamera inutile della città. Oltre la metà delle trenta videocamere installate a Caserta diversi anni fa non è mai entrata in azione. La questione, benché sia stata a ripetizione oggetto di polemiche, non è mai stata risolta. Almeno non ancora.
Stando a quanto riferito dal comandante della polizia municipale di Caserta, Luigi De Simone, l'amministrazione comunale ha in programma di installare cento telecamere e di riparare quelle già esistenti, ma non funzionanti, e di collegarle a un'unica cabina di regia. Le opere rientrano nei lavori per la nuova rete di illuminazione pubblica. Le telecamere rappresentano un buon deterrente per il fenomeno della microcriminalità ma anche per la gestione dell'ordine pubblico. E con la stagione primaverile ormai alle porte e la «riapertura» totale che verrà dalla conclusione dello stato d'emergenza, la movida torna a essere motivo di grande preoccupazione. D'altronde non potrebbe essere altrimenti visto che la scorsa estate si è conclusa con la morte di un diciottenne, accoltellato da un coetaneo, al termine di una lite per motivi futili. Accadde proprio a pochi passi da via Roma.