Boom di presenze: la Reggia di Caserta è seconda soltanto a Pompei

Nei giorni di apertura straordinaria 10.329 visitatori

In coda per entrare nella Reggia di Caserta
In coda per entrare nella Reggia di Caserta
di Lidia Luberto
Lunedì 9 Gennaio 2023, 08:07 - Ultimo agg. 15:25
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Dopo il Parco archeologico di Pompei è stata la Reggia di Caserta il monumento campano più visitato nelle giornate di aperture straordinarie del 26 dicembre 2022, e dell'1 e 2 gennaio 2023. Il dato, diffuso ieri dal Ministero della Cultura, testimonia l'ottima performance del museo vanvitelliano, che si è attestato al nono posto nella classifica ministeriale dei musei più visitati d'Italia con 10.329 presenze registrate nei tre giorni presi in considerazione. Solo ieri ben 3000.

Numeri che, almeno per la Reggia, non si sono fermati solo alle aperture straordinarie e a quella, gratuita, della prima domenica del mese. Infatti, dall'1 gennaio a sabato, ovvero in sei giorni (il 3, martedì, il monumento era chiuso per turno settimanale), si sono contate 26000 presenze (5500 nella sola giornata dell'Epifania e 4800 sabato).

Ciò, come avvertono i responsabili del monumento, nonostante la gravissima carenza di personale. «Potremmo fare molto di più, se avessimo maggiori disponibilità. Invece, siamo costretti a contingentare gli afflussi, a tenere chiuse alcune zone, per la mancanza di addetti alla sorveglianza», come ha dichiarato lo stesso direttore della Reggia, Tiziana Maffei, nel corso di una recente intervista al Mattino. «Comunque, questo risultato dimostra - sempre la dg - l'impegno di tutti a fronte di impensabili difficoltà quotidiane e di un pesante carico di lavoro, appunto, per la scarsità di personale in tutti i settori della nostra attività».

Le lunghe file che si sono viste davanti alla Reggia sono state la dimostrazione plastica di un successo che va consolidandosi, dopo il fermo obbligato legato alla pandemia.

Sembrava, infatti, di essere tornati alle immagini pre Covid: persone ordinatamente in coda, in attesa di entrare, moltissime famiglie con tanti bambini. Il segno che la Reggia attrae e attira, nonostante Caserta, si potrebbe dire. Perché, al di là delle complessità e delle criticità che vive lo stesso monumento, le note dolenti arrivano proprio dalla città o, meglio, dalla sua difficoltà a consolidare la più volte auspicata, ma mai confermata, inclinazione turistica.

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«Stavamo rientrando a casa, dopo un breve periodo di vacanza, e abbiamo scelto di fare tappa alla Reggia», è la testimonianza di Arianna di Termoli, che ieri era in visita con marito e figlio. «Eravamo ansiosi di conoscere questo monumento, così abbiamo deciso di fermarci qui per questa giornata. E devo dire che ne è valsa la pena». Uscire dalle mura del palazzo e dal perimetro dei giardini, però, non è stato neppur preso in considerazione. «Non ci abbiamo pensato. Non credo ci sia altro da visitare qui», ha sottolineato la turista abruzzese che, forse, tanto informata non era. Ma tant'è: se non si attuano strategie di comunicazione adeguate e integrate, forse, non le si può fare una colpa. C'è chi, poi, ha criticato l'accoglienza in città. «Non ci sono indicazioni troppo chiare e non abbiamo potuto neppure spostarci a Santa Maria Capua Vetere, dove avremmo voluto visitare l'Anfiteatro e il museo campano, né il Belvedere di San Leucio, come ci era stato consigliato. Praticamente i collegamenti sono inesistenti o inefficaci», dice Giacomo di Roma, che, arrivato con la moglie in treno, è rimasto a Caserta per due giorni.

Molte difficoltà si sono verificate per i parcheggi: neppure la riapertura temporanea dell'area di sosta della ex caserma Pollio ha risolto il problema. Anzi, ne ha creati altri alla viabilità cittadina. Sabato, infatti, il traffico di via Roma è andato in tilt per l'intera giornata. Chi cercava di immettersi nel parcheggio, bloccava il passaggio delle auto che provenivano dalla centralissima arteria impedendone il deflusso. Insomma, un inizio d'anno dai molti segnali incoraggianti. Sempre che li si sappia o voglia cogliere trasformandoli in opportunità.
 

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