Caserta, stalli per i monopattini devastati
in soli tre giorni: innovazione stroncata

Caserta, stalli per i monopattini devastati in soli tre giorni: innovazione stroncata
di Franco Tontoli
Martedì 15 Dicembre 2020, 08:18 - Ultimo agg. 12:42
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Sette giorni fa la pitturazione in vari punti del centro cittadino delle aree riservate al deposito-ritiro di monopattini, tre giorni fa la sistemazione delle rastrelliere cromate, ieri mattina una di queste stesa il solo, accartocciate le strutture tubolari, addossate le une alle altre come strati di una torta millefoglie o di tessere del gioco del domino. In quattro righe la sequenza di un fatto che sarà pure banale, anche per la ricorrente consuetudine di analoghi in altri contesti, ma esemplificativo della correttezza, dell'educazione, dell'attenzione che noi noi tutti cittadini casertani riserviamo a tutto quanto è di pubblica utilità.

Il Mattino aveva segnalato la novità alla discoperta dei segnali indicatori della destinazione degli stalli dipinti di verde con un'area più ridotta in bianco, una sorta di sezione di un campo da tennis.

Sollevata la copertura, i segnali sono venuti a indicare la destinazione degli spazi, area di deposito-ritiro di monopattini che sono diventati mezzo di locomozione per giovani e adulti e non più gioco che da bambini, mezzo di spostamento che si faceva procedere con la spinta di una gamba, oggi i monopattini si muovo elettricamente e a forza di inerzia. 

Il Codice della strada si è adeguato alla novità, pronti i segnali e speriamo anche norme adeguate per regolamentare i comportamenti di quanti dappertutto appaiono come silenziosi moscerini alle spalle dei pedoni, se non di faccia in controsenso di marcia. Ma questo è un altro discorso. Oggi va sottolineata, partendo dall'accartocciamento della nuovissima struttura di stallo per monopattini al corso Trieste, lungo il marciapiede laterale alla piazza Aldo Moro, la scarsa attenzione di un automobilista che per occupare l'area di sosta ad altri mezzi riservata, ha stritolato la debole struttura delle staffe di metallo cromato, di fatto distruggendola.

Distrazione, ad essere benevoli, che viene tradotta in manifestazione di inciviltà come sono tutti i comportamenti che scempiano le strutture pubbliche, che deturpano le facciate degli edifici con iscrizioni demenziali e stupidante cruente con quel Sangue Caserta che si moltiplica su diversi muri e chissà cosa significhi, azioni che portano alla distruzione dei paletti dissuasori di sosta in vari punti del centro urbano e già segnalati senza che sia intervenuto il risanamento. 

Non sempre regge il dito indice puntato sulla inefficienza dei servizi comunali di manutenzione, la mano va abbassata e col palmo portata al petto per la recita di un comune e generale mea culpa che diventa doppia, la colpa, alla considerazione che procurato un danno sicuramente non si interverrà a risanarlo. Nella gran parte di noi cittadini manca quel senso di appartenenza alla città, al decoro estetico che porta al danneggiamento se non alla distruzione di tutto quanto sia di pubblica utilità, che ci fa classificare, da chi non aspetta altro, come incivili.

Anche questi dettagli contribuiscono ad ancorare Caserta negli ultimi posti della classifiche di qualità della vita Anche queste che continuiamo a definire disattenzioni, offrono su un vassoio d'argento l'alibi a quanti, responsabili dei pubblici servizi, non provvedono alle invocate opere di risanamento. Ieri mattina, nel mentre si rilevava la distruzione della rastrelliera al corso Trieste, erano in azione squadre di operai a sistemare analoghe strutture al marciapiede antistante la stazione ferroviaria e al cancello di accesso alla sede dell'Università Vanvitelli in viale Ellittico. Altre aree di sosta e deposito di monopattini con auguri ai proprietari di ritrovarli saranno allestite in altri punti della città, nel prosieguo della sistemazione della nuova segnaletica stradale e turistica.

Segnali di attenzione da parte dell'amministrazione comunale alle esigenze delle città, si procede con piede lento o per mancanza di mezzi finanziari o per la noncuranza di alcuni assessori altrettanto lenti a stimolare operatività da parte ei responsabili dei servizi, parecchie cose comunque si fanno, il loro valore risulterebbe moltiplicato con la collaborazione dei cittadini.

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