Caserta, stuprata da due amici:
diciottenne denuncia

Caserta, stuprata da due amici: diciottenne denuncia
di Marilù Musto
Sabato 6 Novembre 2021, 11:49
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«Sto portando il caffè». È questo il testo del messaggio che ha inchiodato due ragazzi di circa venti anni, accusati da una ragazza di 18 anni di violenza sessuale. Uno scatto di disperazione colpisce Baia e Latina. E a dipanare la matassa ci sono, ora, i carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese che ieri hanno ascoltato e riascoltato per ore il racconto della vittima: una diciottenne di origini inglesi, residente in una località non distante da Baia e Latina, da pochissimi mesi. I suoi genitori vivono in Inghilterra, mentre lei ha scelto di stare da sola in Italia. E «sola» è la condizione che, probabilmente, avrebbe spinto i due ragazzi ad approfittare di lei. Ciò che è certo è che sul finale, uno dei presunti violentatori si sarebbe anche atteggiato a moralista portando la sua vittima al pronto soccorso per essere curata, dopo l'abuso.

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Tutto è accaduto giovedì sera. La ragazza aveva appena lasciato il suo fidanzato e aveva incontrato i due amici in centro, uno dei due si sarebbe offerto di accompagnare la diciottenne a casa. Poco dopo, avrebbe contattato anche l'amico che ha scritto in un messaggio, alla ragazza però, di essere in zona e di portare con sè il caffè. Circostanza non chiara agli inquirenti che sospettano l'utilizzo di droga durante l'incontro. Ipotesi. La verità si saprà solo dopo i risultati delle analisi del sangue sulla vittima. Appena arrivato in casa anche l'altro ragazzo, sarebbe iniziato un rapporto sessuale, ma la violenza si sarebbe fatta strada presto: prima con un colpo in testa alla ragazza e poi con percosse con una bottiglia. La serata sarebbe proseguita fra richieste di farla finita e rapporti. Questo, almeno, è quello che emerge dal racconto. Poi, a notte fonda, lei avrebbe chiesto di essere accompagnata in ospedale. E a portare al pronto soccorso di Piedimonte Matese la giovane sarebbe stato uno dei due amici. «Mi ha detto che doveva andare a lavorare oltre provincia e doveva alzarsi presto, è andato via», avrebbe poi detto al personale sanitario la vittima.

I segni sul corpo non lasciavano dubbi: dai lividi lungo le gambe alle contusioni. E così, i medici dell'ospedale hanno subito digitato il 112. I carabinieri sono arrivati al pronto soccorso con l'equipe specializzata nel trattamento di casi simili. Fra una domanda e l'altra, la ragazza si è sciolta in un pianto. Il racconto è stato un fiume in piena. C'è un punto oscuro, essenziale: i due ragazzi tirati in ballo dalla giovane non sarebbero stati ancora individuati, ma con l'aiuto dei social si starebbe man mano ricostruendo la loro identità. Ieri pomeriggio sono scattate le ricerche. Per ora, è stata informata la procura di Santa Maria Capua Vetere che sta seguendo l'inchiesta.

Alcuni dettagli della dinamica sono stati affrontati nella prima fase dell'interrogatorio, ma solo con l'ascolto dei due ragazzi, assistiti dai legali, si potrà chiudere il cerchio. Intanto, il paese è sprofondato in un vortice di sdegno. Ieri pomeriggio sono stati contattati i genitori della diciottenne.

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Interrogatori fiume anche per i vicini della diciottenne e per il fidanzato. Si sta cercando di capire se uno dei due presunti stupratori abbia promesso alla giovane un posto di lavoro. Ancora ipotesi. Poche le certezze. Si sta cercando di ricostruire le fasi precedenti del messaggio dell'amico intercettato dagli inquirenti. Ma un caso simile si era registrato qualche mese fa anche a Cusano Mutri. Una donna aveva raccontato di essere stata invitata a Cusano Mutri da un suo conoscente, un pensionato 70enne, per un colloquio di lavoro, ma di essere stata attirata in una trappola: entrata nell'abitazione dell'uomo, avevano fatto accesso altri sei giovani. Subito dopo si sarebbe consumata la violenza di gruppo all'interno di una camera da letto al primo piano della casa. Dopo la violenza e in seguito alle urla strazianti della donna, i giovani erano scappati, non prima di sottrarle il danaro contante che aveva nel suo giubbotto. Alcuni, erano del Casertano: di Alife e di Sant'Angelo di Alife. La violenza, lo stupro, le percosse sono caratteristiche di un film dell'orrore che vede troppo spesso vittime le donne.
 

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