Caserta nella morsa del traffico, il nuovo piano affidato all'Università

Polveri killer, da gennaio 10 sforamenti: presto altre cinque centraline

Traffico a Caserta
Traffico a Caserta
di Daniela Volpecina
Venerdì 17 Marzo 2023, 08:25
5 Minuti di Lettura

Piano traffico, tutto da rifare a Caserta. E questo in funzione dei flussi di veicoli, dei cantieri, delle aree pedonali e delle nuove piste ciclabili. L'incarico di redigere il Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) sarà affidato dal Comune all'Università Vanvitelli. L'interlocuzione con l'ateneo è già iniziata. «Abbiamo effettuato una prima analisi del territorio spiega Armando Cartenì, professore di pianificazione dei trasporti del dipartimento di Ingegneria per quantificare le difficoltà e verificare le attività di sviluppo propedeutiche alla stesura del Piano che si snoderà lungo tre linee di intervento: quella della sostenibilità sociale per migliorare la mobilità urbana, economica per portare ricchezza alla città e soprattutto ambientale per ridurre l'inquinamento. Il piano non si limiterà infatti a rimodulare sensi di marcia e dispositivi Ztl ma dovrà dotarsi di un approccio multimodale e creare una interconnessione tra le mobilità. Quelle già esistenti e quelle programmate e in alcuni casi già in cantiere».

Ciò significa che ciascun elemento dovrà combinarsi alla perfezione con tutti gli altri per garantire una mobilità fluida, accessibile e utile. Parcheggi, navette, autobus, monopattini, piste ciclabili, isole pedonali, dovranno essere messi rigorosamente a sistema. Punto di partenza potrebbe essere la bozza di preliminare allegata al Puc ferma nei cassetti del Comune dal 2017 che già allora contemplava hub di interscambio, pedonalizzazioni e ciclovie. «Quel piano - precisa Cartenì - verrà valutato nella sua attualità e nella sua validità.

Aggiornandolo alla luce delle nuove linee europee in materia di sostenibilità». E sui tempi, il docente avverte: «Non saranno brevi. In casi complessi come quello di Caserta, il problema della mobilità non può risolversi nell'arco di un biennio o di un triennio. Con il Piano si avvia un processo che porterà i risultati in un arco temporale che va dai cinque ai dieci anni». Dal momento in cui il Comune e l'Ateneo firmeranno la convenzione, saranno necessari otto-dodici mesi per la prima bozza che dovrà poi essere sottoposta agli stakeholders, alle associazioni e ai cittadini che avranno la possibilità di apportare il loro contributo di idee.

In attesa del Pums, gli automobilisti dovranno continuare a fare i conti intanto con lunghe code e rallentamenti. Soprattutto nelle ore di punta e in particolare in via Roma, via Renella, nel primo tratto di corso Trieste, in viale Medaglie d'oro e in tutto il quadrilatero compreso tra via Unità italiana e piazza Vanvitelli. A ingolfare il traffico in alcune strade è però anche l'assenza di senso civico che spinge molti automobilisti a parcheggiare in doppia e tripla fila come accade anche all'orario di ingresso delle scuole in particolare in via G.M. Bosco. È il caso di via Roma, come segnalato da "Cittadinanzattiva", che al riguardo hanno pure formulato una proposta inviata al Comune per chiedere l'installazione di paletti, oppure cordoli in cemento per impedire ai veicoli di fermarsi in sosta vietata, espediente già adottato in altre città. «Questa proposta spiega Cesare Trematore in rappresentanza dell'associazione è il frutto di un lungo studio documentato da foto e video. Abbiamo appurato che quando le auto in sosta scavalcano la linea bianca che delimita la carreggiata, il traffico rallenta considerevolmente. Ciò significa che se fosse impedito ai veicoli di fermarsi lì dove vige il divieto, la circolazione risulterebbe più fluida. Purtroppo dal Comune ci hanno fatto sapere che una simile iniziativa, quella di porre delle barriere, costerebbe circa 50mila euro e che quindi non risulta fattibile». Una cattiva prassi, quella della sosta vietata, che neanche i verbali della Polizia municipale riescono a sradicare. Nel 2022 sono stati 12mila gli automobilisti multati per aver lasciato il veicolo dove non era consentito. Tra i casi più significativi figurano 3.806 auto sanzionate perché parcheggiate in divieto di sosta, 1.582 ferme in doppia o tripla fila, 889 invece quelle posizionate in prossimità di un incrocio e 876 quelle ferme sulle strisce pedonali.

Tra gli elementi ai quali dovrà dare il giusto peso il nuovo Pums ci sono poi anche gli effetti del traffico sulla salute dei cittadini. Stando ai dati registrati dalle uniche due centraline per il monitoraggio ambientale esistenti in città, quella di corso Giannone e quella di via Settembrini, dall'inizio dell'anno si sarebbero verificati a Caserta almeno 10 sforamenti di Pm10. Nel dettaglio le stazioni, gestite dall'Arpac, hanno rilevato in corso Giannone 9 superamenti del livello massimo giornaliero consentito di particolato e polveri sottili, l'ultimo dei quali avvenuto l'11 marzo, e un solo superamento in via Settembrini. Non esistono invece dati ufficiali su via Roma. Da anni le associazioni ambientaliste chiedono l'installazione di una centralina anche qui. Un appello che potrebbe concretizzarsi nel corso del 2023. Dal Comune fanno sapere infatti che nel bando, aggiudicato di recente, per i lavori di rifacimento della pubblica illuminazione, è stata inserita anche la collocazione in città di altre 5 stazioni di rilevamento ambientale.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA