Truffa milionaria al servizio sanitario,
arrestati ex primario e la moglie

Truffa milionaria al servizio sanitario, arrestati ex primario e la moglie
di Mary Liguori
Mercoledì 24 Luglio 2019, 09:25 - Ultimo agg. 25 Luglio, 06:24
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Arrestato l’ex primario di patologia clinica dell’ospedale di Caserta. Con lui in manette la sorella dell’ex superlatitante e braccio destro di Raffaele Cutolo, Pasquale Scotti, moglie del medico. Secondo le indagini dei Nas, il dottor Angelo Costanzo (in pensione da un anno) e consorte, Vincenza Scotti, hanno attuato una truffa milionaria ai danni del sistema sanitario pubblico Approfittando del suo ruolo di dirigente, Costanzo avrebbe caricato sulle spese dell’ospedale le spese del laboratorio Sanatrix gestito da sua moglie. Il tutto con la complicità di un’infermiera, Angelina Grillo, anch’ella arrestata stamane, che per aiutare la coppia si sarebbe fatta pagare viaggi a Capri e a Ischia ma si sarebbe anche fatta consegnare i soldi necessari per corrompere un ufficiale dell’Esercito Italiano affinché consentisse a suo figlio di superare il concorso per l’accesso alle forze armate. Per questa vicenda è stato colpito da obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria l’ufficiale dell’Esercito Generoso Vaiano, accusato di avere favorito la mediazione.
 

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone, e condotte dai carabinieri del Nas agli ordini del tenente colonnello Vincenzo Maresca, è anche emerso il coinvolgimento di Giovanni Baglivi ed Ernesto Accardo, rappresentanti di ditte fornitrici dell’ospedale di Caserta che, in cambio di mazzette e di viaggi, avrebbero attestato a carico dell’azienda ospedaliera forniture in realtà consegnate al laboratorio clinico della Scotti. Il danno erariale procurato all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano ammonta a un milione e 800mila euro.

Le indagini sono partite durante l’ultima fase di ricerche del latitante Pasquale Scotti, catturato a Recife, in Brasile, dopo 31 anni di latitanza. Dalle intercettazioni a carico della sorella e del cognato sono emersi gli scenari oggetto dell’ordinanza eseguita oggi. Le verifiche riguardano un periodo che va dal 2015 al 2017, lasso di tempo in cui in parte l’ospedale era commissariato per camorra. Durante quel periodo il 10 per cento delle analisi fatte risultare a carico dell’ospedale erano in realtà eseguite al Sant’Anna per conto del laboratorio della Scotti. Il primario e la moglie sono finiti ai domiciliari; in carcere l’infermiera al loro servizio. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Antonio D'Amato, a capo del pool criminalità economica, e dal sostituto Giuseppe Orso. 
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