Caserta, truffatori in smart working
record di frodi telematiche

Caserta, truffatori in smart working record di frodi telematiche
di Biagio Salvati
Venerdì 29 Gennaio 2021, 08:32 - Ultimo agg. 10:27
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Aumento di tentati omicidi (19 rispetto ai 7 dell'anno precedente preso in esame), un solo omicidio registrato (-3) ma balzo in avanti dei reti legati alla tecnologia: frodi, truffe e delitti informatici in genere, circa tremila, con un positivo dell'8 per cento per le truffe e frodi e + 44,90 per cento sui delitti telematici. Insomma, costretti a stare a casa, e con sfruttando l'incremento dell'e commerce, anche i truffatori si sono reinventati. Stabili, invece, le estorsioni (anche quelle consumate tra le mura domestiche verso familiari), furti e rapine in calo come l'associazione camorristica (1 reato registrato) e 6 per l'associazione a delinquere semplice (- 4), aumento dei reati di riciclaggio e impiego illegale di denaro come anche il reato di contrabbando. Per i processi penali , pur registrando il settore collegiale una flessione del meno 12 per cento si attesta con oltre 500 pendenze di processi a dibattimento. Aumento del 43 per centro per i processi nell'unica Corte di Assise e 6 per cento per le sezioni gip-gup. Resta critico il nodo del sottodimensionamento del personale amministrativo con il 33 per cento di scopertura. Sono alcuni dei numeri giudiziari nel circondario del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e dei delitti consumati in tutta la provincia di Caserta che emerge da un'anticipazione della relazione sull'inaugurazione dell'anno giudiziario (fissata per domani via streaming) resa nota ieri alla stampa dal presidente della Corte di Appello distrettuale, Giuseppe De Carolis di Prossedi.


La pandemia da Covid-19 ha inciso indubbiamente anche sull'attività giudiziaria del circondario giudiziario sammaritano dove, nel secondo semestre dell'anno preso in esame (ovvero giugno 2019-luglio 2020) i vertici degli uffici giudiziari, tra cui la presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Gabriella Casella, sono stati impegnati anche contrastare l'emergenza per contenere gli effetti negativi della pandemia sullo svolgimento dell'attività giudiziaria. Sono stati emanati decine di decreti e avviato l'uso di applicativi e dei sistemi informatici per la gestione dell'emergenza, in uno con la sospensione o rinvio a inizio pandemia di numerosi processi.

Sono 13.835 le iscrizioni dei nuovi procedimenti penali (poco meno rispetto al periodo precedente): in lieve riduzione le sopravvenienze del settore monocratico (+4.228) con una diminuzione del 13 per cento, dato che non elimina le criticità del settore nel quale sono pendenti ancora 13.539 procedimenti a fronte dei 14.694 del precedente anno giudiziario.

Anche se a differenza del settore collegiale, il monocratico non ha beneficiato della riduzione di attività imposta dalla pandemia in quanto alimentato in larga parte da citazione dirette fissate da lungo tempo sulle prime udienze di comparizione di marzo, aprile e maggio. Nel settore penale pendono a dibattimento tra collegiale, monocratico, gip e gup 13.986 procedimenti mentre sono 10.026 i procedimenti penali pendenti davanti alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nel periodo preso in esame dalla relazione. Flessione di ordinanze cautelari e convalide anche per l'attività del gip da registrare nei primi mesi del 2020 a causa della pandemia. Sono state invece 1863 le intercettazioni telefoniche, ambientali o con altre tipologia di bersaglio, dalla Procura della Repubblica.

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Un aumento sensibile della pendenza si è registrata anche nel settore penale del tribunale di Napoli. Qui risulta un segno più 12 per cento per i processi monocratici e del 31 per cento per i processi in sezioni collegiali. Nella relazione del presidente de Carolis viene segnalata la grave situazione che vive l'ufficio che in otto anni dalla nascita ha registrato numeri particolarmente elevati: ciò è dovuto al grande bacino di utenza (circa un milione di persone) che abbraccia avendo la propria giurisdizione su 40 comuni tra le province di Napoli e Caserta. Numeri che hanno penalizzato anche l'attività lavorativa del personale e dell'organico particolarmente sottodimensionato. Per l'ufficio giudiziario, guidato ad interim dal gennaio dello scorso anno dal giudice Marcello Sinisi, il Csm ha nominato presidente il magistrato Luigi Picardi..
 

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