Palazzo pericolante a Caserta, l'ultimatum dei commercianti: «Lavori o giù il muro di via San Carlo»

Strada chiusa dal 19 ottobre con una barriera di cemento

Via San Carlo, lo striscione di protesta dei commercianti
Via San Carlo, lo striscione di protesta dei commercianti
di Daniela Volpecina
Martedì 15 Novembre 2022, 08:39 - Ultimo agg. 16:49
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Palazzo pericolante in via San Carlo, c'è l'ultimatum dei commercianti. «Subito la messa in sicurezza dell'edificio e la riapertura della strada ai pedoni fanno sapere - altrimenti pronti ad azioni di forza».

Una dichiarazione che tradisce rabbia ed esasperazione quella rilasciata dai negozianti della storica strada in apnea dal 19 ottobre scorso, da quando cioè il Comune di Caserta ha interdetto la viabilità e diviso in due via San Carlo con una barriera di cemento per garantire la pubblica incolumità, costringendo i passanti a lunghi giri per poter raggiungere uno dei due punti della barricata.

I vigili del fuoco hanno riscontrato infatti lesioni gravi in molti punti del palazzo e accertato il reale rischio di crollo. È iniziata così la lunga agonia di residenti e commercianti. Quest'ultimi oltre ai disagi, hanno dovuto fare i conti nell'ultimo mese anche con un drastico calo degli incassi, che sfiora, sostengono, punte del settanta per cento, per effetto della desertificazione della strada. Un bagliore era stato intravisto mercoledì scorso con l'intervento dell'assessore comunale alle Attività produttive, Emiliano Casale, che, in occasione di un incontro con l'amministratore di condominio del palazzo pericolante, aveva intimato una soluzione entro questa settimana, salvo poi in caso di un nulla di fatto - intervenire come Ente in danno dei proprietari.

Da ieri residenti e commercianti sono dunque con il naso all'insù in attesa che si muova finalmente qualcosa. «Attenderemo altri due giorni avvertono poi, se nulla accadrà, saremo pronti a mettere in campo un nuovo presidio. Impossibile resistere un altro fine settimana con la strada chiusa». I più facinorosi non escludono la rimozione forzata del blocco di cemento o della rete metallica che lo sovrasta per garantire la riapertura del tratto ai pedoni e la sopravvivenza delle attività.

Tra le contestazioni mosse dalla categoria c'è infatti anche la convinzione che la barriera, così come è stata concepita, non garantisca alcuna sicurezza anche in relazione all'altezza (di quasi tredici metri) del palazzo. «Non ha senso spiegano impedire il transito davanti al palazzo a rischio se poi, da uno dei due lati, si consente alle persone di arrivare fin sotto al portone».

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L'obiettivo della categoria è salvare la stagione natalizia, periodo notoriamente importante per le casse del commercio. «Iniziare ora i lavori spiegano significa riaprire la strada entro l'otto dicembre e restituire un po' di ossigeno a tutti. Temporeggiare ancora significherebbe invece una condanna a morte certa delle attività».
La protesta dei negozianti è iniziata già ad ottobre con un primo presidio davanti al palazzo, seguito da una raccolta firme e da un incontro al Comune. Poi l'esposizione di un mega striscione in corrispondenza della struttura in cemento con la scritta, a caratteri cubitali, «Vergogna», infine la nomina di un avvocato attraverso il quale hanno intenzione di adire le vie legali per far valere le loro ragioni.


In queste ore intanto dovrebbe svolgersi l'attesa assemblea di condominio che sarà chiamata a votare sulle modalità di intervento e sui tempi di avvio del cantiere. L'ingegnere, nominato da queste famiglie, ha infatti terminato i sopralluoghi e i rilievi in via San Carlo e redatto il progetto per la messa in sicurezza. Ai proprietari toccherà ora valutare il documento e decidere sul da farsi. Se tutti saranno d'accordo sulla ditta indicata e proposta dal tecnico, si potrà procedere con lo step successivo. Se invece la maggioranza si opporrà, occorrerà intercettare un'altra società disponibile a eseguire l'intervento.

Difficile però, fanno sapere alcuni dei proprietari, che i lavori possano iniziare nelle prossime quarantotto ore come auspicato dai commercianti. Contestualmente i proprietari porteranno avanti anche il procedimento legale per ottenere un congruo risarcimento danni. A loro avviso, le lesioni sono una diretta conseguenza dell'intervento di demolizione che nell'aprile scorso, ha interessato il palazzo adiacente. Una tesi che porterà di certo le parti coinvolte in tribunale.
 

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