Abusa per anni delle due figliastre:
«Ho sbagliato, ma ho chiesto scusa»

Abusa per anni delle due figliastre: «Ho sbagliato, ma ho chiesto scusa»
di Mary Liguori
Martedì 6 Novembre 2018, 12:00
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Lo ha aiutato una sorta di «omertà», quella paura che crea un legame inossidabile tra vittime e carnefici quando gli abusi, anche i peggiori possibili, si verificato dentro casa. Per anni avrebbe abusato delle figliastre e ridotto al silenzio la loro madre, sua moglie. Per lunghi anni le vittime a malapena adolescenti hanno dovuto subire i soprusi del patrigno e il silenzio della madre. Solo quando la relazione tra i due è finita, la donna si è decisa a ribellarsi e ha denunciato tutto ai carabinieri. Ieri il presunto orco è stato arrestato. Anni e anni dopo i fatti. È accusato di abusi e violenza sessuale nei confronti delle figliastre e di atti persecutori ai danni dell'ex moglie.
 
È il 7 settembre scorso quando alla stazione dei carabinieri di Macerata Campania si presenta una donna che denuncia il suo ex marito. Racconta una storia che inizia all'indomani del suo secondo matrimonio. Riferisce che, per anni, l'uomo che aveva sposato in seconde nozze ha molestato entrambe le sue figlie. I carabinieri, coordinati dal maresciallo Baldassarre Nero, raccolgono la denuncia e informano la Procura. Iniziano serrate quanto complesse indagini, coordinate dal procuratore Maria Antonietta Troncone. Indagini rese difficoltose dal tempo trascorso tra i fatti e la denuncia degli stessi e dall'astio che la donna manifesta verso l'uomo che anni prima aveva sposato. Nonostante queste premesse, la Procura è riuscita a ricostruire l'intera vicenda e ieri ha ottenuto dal gip Nicoletta Campanaro l'arresto del presunto orco.

Ha ammesso di «avere commesso piccoli sbagli», che quando lei gli stava vicino «gli ribolliva il sangue», ma «adesso che sei grande lo capisci anche tu che la carne è debole». Poi ha aggiunto di avere «chiesto scusa». Il profilo del pedofilo, secondo gli inquirenti, s'evince dagli sms che ha inviato alla figliastra e sono finiti all'atto dell'inchiesta. Ma ha anche giurato che si sarebbe «vendicato» ai danni della ex moglie. Quando lei lo ha cacciato di casa, infatti, lui ha perso il controllo e ha scritto una lettera alla minorenne. «La devo ammazzare... non mi interessa se vado in galera la deve pagare a tutti i costi, sarà guerra spietata fino alla fine dei tempi a venire, ciao figlia mia, mi dispiace ma se lo merita». È il manifesto, questo, del potenziale assassino e anche la folle lettera è stata intercettata dai carabinieri ed è servita a evitare una tragedia che sarebbe poi stata da definire «annunciata».

Anche l'attuale moglie del padre delle due ragazzine e la loro nonna erano al corrente delle violenze. La prima ne parlò con la seconda, e quest'ultima - poi deceduta - «minimizzò» la faccenda, difendendo l'operato dell'uomo. Un silenzio corale che, stando a quanto messo insieme dai carabinieri, per tanti anni avrebbe protetto il carnefice anziché le vittime.
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