Attilio, ucciso dall'influenza
dopo un viaggio nell'Est Europa

Attilio, ucciso dall'influenza dopo un viaggio nell'Est Europa
di Vincenzo Ammaliato
Giovedì 10 Gennaio 2019, 12:00
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CASTEL VOLTURNO - Appena arrivato al pronto soccorso di Pineta Grande, trasportato dai suoi parenti, le condizioni erano apparse immediatamente disperate, con grave crisi respiratoria, cardiopatia ischemica e displesia. Inoltre era obeso.

Trasferito subito in terapia intensiva era tenuto da sabato pomeriggio in coma indotto. Ieri è deceduto a seguito di un arresto circolatorio causato dell'infezione a un'influenza comune, la A H 1 2009, che lo ha debilitato completamente. L'arrivo nella clinica di Castel Volturno di Attilio Palmieri, questo era il suo nome, 34 anni di Mondragone, aveva fatto scattare l'allarme per una probabile infezione aviaria, di quella peraltro del ceppo più pericoloso. Di lui si sapeva tramite i parenti che era tornato da un viaggio di lavoro in Romania poco prima delle feste natalizie. E considerando che non aveva alcuna patologia pregressa, ma solo una corporatura obesa, il sospetto aviaria non si poteva scartare. Ventiquattro ore dopo, però, gli analisti dell'ospedale Cotugno di Napoli che hanno eseguito gli esami sul tampone prelevato dal paziente di Mondragone, avevano escluso la pericolosa infezione che avrebbe potuto causare una pandemia, piuttosto confermato l'infezione a quella comune di stagione, che nel suo caso ha avuto uno sviluppo insolito, di tipo virulento con esiti drammatici.
 
Talmente forte che il trentaquattrenne non si è mai ripreso dal coma e ieri dopo quattro giorni di ricovero il suo cuore ha smesso di battere. Sulla salma non è stato disposto l'esame autoptico; per la magistratura è stato sufficiente l'esame sul tampone eseguito dall'ospedale infettivologico di Napoli. Quindi il corpo del giovane è stato affidato direttamente ai parenti, che potranno far officiare il rito funebre. Antonio Palmieri lascia una moglie e due figli e tutto il Comune di Mondragone nello sconforto per una perdita improvvisa e dolorosa. Mentre nella clinica Pineta Grande già da due giorni le attività erano tornate tutte a regime. Domenica quelle del pronto soccorso erano state sospese su indicazione del sistema sanitario regionale. Si doveva accertare che il paziente non avesse contratto l'aviaria, che ha un alto tasso di contagio e di mortalità. E nonostante le rassicurazioni dal Cotugno che ha scongiurato la possibilità, comunque la direzione della clinica aveva provveduto alla sanificazione di tutti gli ambienti dove era transitato il paziente di Mondragone. Tuttavia, la triste notizia è divenuta di dominio pubblico e la gente è rimasta perplessità per la morte, di come sia possibile perdere la vita per una comune influenza, peraltro contratta da una persona giovane e senza alcun problema fisico particolare. «Le casistiche sono molto basse - fanno sapere i dirigenti sanitari del presidio medico domiziano - ma non è escluso che si possa arrivare al decesso anche per delle influenze comuni, come appunto nel caso del trentaquattrenne di Mondragone».

Per cui, l'appello vaccinarsi alle influenze di stagione per i soggetti sensibili, come anziani, bambini e donne incinte, è quantomai appropriato. Così come non cedere a particolari timori e isteri se si contrae l'influenza, senza recarsi al pronto soccorso se non ritenuto strettamente necessario. Piuttosto di interagire costantemente con i medici di famiglia. Peraltro, proprio in questo periodo di temperature basse e clima instabile, sono migliaia le persone colpite dall'influenza comune. Insomma, se si contrae l'inflenza comune non bisogna spaventarsi, ma l'infezione va tenuta costantemente sotto controllo appropriato.
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