Castel Volturno, scatta il divieto di balneazione per 5 chilometri di spiaggia

Ordinanza sindacale dopo le analisi dell'Arpac

Divieto di balneazione sul litorale domizio
Divieto di balneazione sul litorale domizio
di Vincenzo Ammaliato
Domenica 4 Giugno 2023, 08:42
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Dopo un inizio estate turbolento dal punto di vista meteorologico per la costa domiziana, con un clima di tipo equatoriale, finalmente il litorale casertano è baciato da un deciso sole, che sta attirando per questo lungo fine settimana migliaia di bagnanti su tutte le spiagge. Amara, però, è stata la sorpresa per il tratto di Castel Volturno, almeno per il 20 per cento dei suoi ventisette chilometri, risultato non balneabile. A darne comunicazione una specifica ordinanza del sindaco del centro alla foce del Volturno. Ed è propria la spiaggia a destra e sinistra delle foci dei canali superficiali a risultare interdetta al tuffo, su indicazione dell'Agenzia regionale all'ambiente che ha eseguito i prelievi e test routinari e ha rilevato l'anomalia per eccessiva presenza di inquinanti di natura biologica. Sono 1.432 i metri lineari interdetti alla foce del fiume Volturno, 874 metri alla foce dell'ex porto di Pinetamare e addirittura 3.223 alla foce del canale fognario fra i più inquinanti d'Italia, i Regi Lagni, che provoca il divieto di balneazione in gran parte dei lidi al Villaggio del Sole. Ma quali le cause di un così duro colpo sulle aspettative di recupero di un'area che sul turismo balneare punta gran parte delle speranze? E, soprattutto, perché ogni anno a inizio stagione si verifica quasi sempre una tale condizione?

«Si verifica ciclicamente ogni anno - dice il sindaco Luigi Petrella - e sempre alle foci dei canali d'acqua superficiali che però sono non balneabili a prescindere dall'inquinamento ma per ragioni di sicurezza. Quindi non sono tratti affidati in concessione a lidi, né si possono istituire spiagge libere. Quest'anno, però, i tratti non balneabili sono più estesi del solito, e arrivano a colpire una dozzina di lidi sui centoventi che abbiamo sulla costa». Sulle motivazioni dell'inquinamento più esteso del solito a rispondere è, invece, è Pasquale Marrandino, assessore all'igiene urbana. «Sono proprio le copiose piogge di aprile e maggio - dice Marrandino - che hanno provocato l'inquinamento superiore alla norma alle foci dei canali d'acqua superficiali, e come sempre al 99 per cento per ragioni che non dipendono dal territorio di Castel Volturno, ma di tutti quelli a monte. Soprattutto di quelle troppo aree che violando la legge non hanno impianti adeguati alle forti piogge. Quando si verificano tali eventi climatici, infatti, i loro depuratori vanno in tilt e i tecnici degli impianti fanno scaricare tutti i reflui nei canali senza depurazione, facendoli fare una lunga corsa verso il nostro mare». Disagi per le forti piogge sono stati avvertiti anche dall'impianto di grigliatura alla foce dei Regi Lagni gestito dalla Sma.

Qui la rete intercetta tutti i rifiuti di grosse dimensioni trasportati come un'autostrada dell'immondizia dall'alveo borbonico e li smaltisce impedendogli che arrivino a mare e poi si spiaggino creando situazioni di degrado, oltre a inquinamento. Ma nell'ultimo mese il livello dei Regi Lagni è cresciuto di un metro e venti e di fatto la griglia non ha potuto funzionare, con la conseguenza che gli arenili della zona si sono trasformati in discariche a cielo aperto, ricolme soprattutto di immondizie plastiche prodotte principalmente da aziende agricole e smaltite illegalmente. Ma a Castel Volturno contano che la situazione migliori nel breve periodo anche grazie alle diminuzioni delle piogge annunciate dalle previsioni meteo. Nella città costiera domiziana i tecnici dell'Arpac sono attesi già settimana prossima per nuovi test e gli amministratori pubblici confidano che l'ordinanza di divieto di balneazione possa essere ridotta drasticamente, a poche centinaia di metri per ogni foce. 

 

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