Castel Volturno, vacanza da... netturbini:
così i turisti ripuliscono la spiaggia

Castel Volturno, vacanza da... netturbini: così i turisti ripuliscono la spiaggia
di Vincenzo Ammaliato
Martedì 7 Settembre 2021, 08:39 - Ultimo agg. 19:06
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Trenta bustoni ricolmi di rifiuti d'ogni genere raccolti sulla spiaggia libera a sinistra della foce del canale fognario dei Regi Lagni, quella del Golden Tulip. È il bilancio di una lodevole iniziativa ambientale, che però non è di un gruppo ecologista, né di dipendenti di enti locali nell'esercizio delle loro funzioni, men che meno di incaricati dalla grossa struttura turistico-ricettiva a ridosso dell'arenile dove si allena il Napoli. A prendersi cura del tratto di spiaggia diventato pattumiera è stata, invece, una comitiva di ragazzi che col suo gesto ha dato uno schiaffo morale alla cosiddetta società civile locale, capace di distruggere una spiaggia libera, quasi interamente coperta dai propri scarti domestici, agricoli e industriali. A pulire il tratto di arenile, infatti, è stato un gruppo di turisti che alloggia in un albergo della Domiziana, lo storico Hotel Scalzone. Stranieri del centro Europa, in maggioranza slovacchi. Ragazze e ragazzi in vacanza nel Sud Italia, che invece di dedicare il proprio tempo interamente al relax, al divertimento ad ogni altro desiderio che accompagna ogni viaggiatore, hanno sentito la necessità di pulire un tratto di spiaggia pubblica visto per la prima volta e dove forse non torneranno mai più. Si sono piegati sulla schiena per ore sotto a un sole cocente per raccogliere bottiglie di plastica e di vetro, contenitori di detersivo e fertilizzanti, tubi per irrigazione e cassette di polistirolo, indumenti e parti di automobili. Peraltro, operazione compiuta senza alcun riflettore mediatico capace di restituire all'esterno il gesto dall'alto valore sociale e ambientale.

Ma il gruppo è stato visto all'opera da un fotografo naturalista impegnato spesso in zona per immortalare la fauna e la flora del territorio.

Raffaele d'Agostino, questo il suo nome, ha invitato i giovani a svuotare i bustoni di rifiuti nella vicina opera dello scultore Giovanni Pirozzi, la tartaruga gigante realizzata un paio di settimane fa in rete e canne di bambù sul lido Flava e che serve proprio come contenitore di rifiuti raccolti in spiaggia. Chiaramente, i giovani turisti non si sono lasciati pregare e hanno accolto l'invito, contenti di apprendere che in zona non tutti sono come gli incivili che hanno devastato il tratto di spiaggia trovato sporco. Hanno spiegato al fotografo che erano tornati da poco da un'escursione a Positano. Che l'albergo avrebbe servito la cena dopo tre ore e siccome c'era una bella luce verso l'orizzonte, avevano scelto di recarsi in spiaggia per godere da qui del tramonto. Appena arrivati sull'arenile, però, non sono riusciti a credere ai propri occhi: Si sono trovati coi piedi letteralmente in una discarica. Si sono chiesti come si potesse ridurre una spiaggia in quella condizione e, soprattutto, come mai nessuno si fosse preso cura dell'area, lasciandola in quell'orribile stato di abbandono e degrado. Peraltro anche pericoloso per la salute pubblica. Quindi sono rientrati in hotel chiedendo alla reception dove potessero recuperare bustoni per raccogliere i rifiuti e sono tornati nuovamente alla spiaggia. Adesso non più per godere solo del tramonto, ma anche per pulire un arenile che seppure non è quello di casa propria, è comunque un pezzettino del loro mondo. Un insegnamento per tutti a Castel Volturno, ma forse all'intera Italia, il cui popolo si sente spesso all'avanguardia rispetto a molti altri Paesi e dai quali, invece, in determinati settori come nella tutela e nella conservazione dell'ambiente, ha molto da imparare.

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Intanto, al netto della mano straniera, Castel Volturno continua a gongolare per la schiusa delle uova di tartaruga marina, che in questa estate 2021 ha fatto della spiaggia Domiziana la prima in Italia per le nidificazioni. La notte fra sabato e domenica sono state addirittura quattro le schiuse avvenute contemporaneamente e decine di tartarughine si sono tuffate a mare. «Perché mi dite grazie? - ha chiesto Daniel, uno dei giovani slovacchi, ai volontari che gestiscono la raccolta rifiuti nella tartaruga gigante - non ho fatto niente di speciale. Ho pulito la spiaggia perché è un mio dovere come cittadino del mondo. Una attività normalissima. È chi sporca invece che non fa una cosa normale».

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